Settàntesimaprima: cinus Cafìnenfis , quam Arbas Clumactr.fis . Quante Regalie ancora go-dellero una volta 1 Monifterj delta Cava, del Volturno ,• di Farfa, e di Cafauria , 1’ ho altrove moftrato. Vedi fpezialmente la Parte II. del Tomo II. Rerum hahcsrum per intendere quanto ad eSTo Moniftero Caiaurienfe, infigne una volta, ed oggidì abbattuto, donaiìe il i'olo Lodovico Secondo Imperadore nel Secolo Nono, cioè Ceifìella, Corti, Chiefe . Ignoro il Padre Pagi, in che Luogo folle anticamente iìtuato quel Moniftero, Scrivendo egli ali’Anno 850. §. 6. Cafauria (ita in Infula Pifeana ad Benacum La-cum , fiodie in diuone Venetorum, C è ben Pefchiera Fortezza e Terra de i Veneziani fulla Ripa del Lago di Garda; ma nell’Abbruzzo verfo il Mare Adriatico , e Fiume Ptfcara ( Atsrnum ) fu tettato anticamente , e tuttavia lì può vedere il Moniftero di Cafauria . Nè mancarono Abbati, eh’ ebbero il titolo e l’autorità di Conti. S’è parlato di Sopra del Moniftero di Bobbio . Fu anche Badia celebre nel territorio di Brefcia la Leonenfe tanto perla Sua antichità, che per la fua potenza, Siccome fondata e dotata da Desiderio Re de i Longobardi. Vidi nell’Archivio dell’ infigge Moniftero delle Monache dr Santa Giulia di Brefcia Carte , nelle quali 1’ Abbate Leonenfe ( appellato ancora ad Lcones o de Leno ) è intitolato Comes, e Sì Scorge avere avuto Comitato. In una controversi* eccitata 1’ Anno 1 13 z. inier Abbatem de Leno, 6’ A^onem Comitem , Hugo* nem Comitem, & Girardum Comitem de San&o Martino , Fratelli , uno de i teftimonj cosi depofe : Iten dicit, quii M.ircoardus cum Bnfiam fub fua ditione regerct, exe°it fodrum per Brifia-iam , & per Burgum fuperius de Btitolino ; neque in inferiori Burgo ahquam exaclionem fecit , co qttod effet de Abbaila Leonenfe &c. Algfius Tgnojus tempore Comitiffce Matilda expuht Monachos de ilio Caflro &c. Dovea quello edere un Caftello , di cui quell’Abbate era Conte. Con quefte munificenze adunque de i Re ed Imperadori verlò i fa-cri Lunghi , non Solamente eiìì donavano ciò , che apparteneva al Regio Fifco, cioè Corti, Cartella, Dazj , Gabelle e Tributi, ma di quelle Regalie, che anticamente erano afTegnate pel mantenimento ed ufo de i Conti Secolari, Governatori delle Città: di modo che a poco a poco tra per quefte donazioni pie , e per l’istituzione di varj Conti rurali , rimafero fpennati i Conti delle Città, e in qualche Luogo venne eftinta affatto la loro autorità , perchè trasferita ne’ Vefcovi ed Abbati, dalle mani de’quali difficilmente poi ne ufeiva . Defirìerando Berengario I. Re d’Italia di efercuare la fua liberalità verfo l’antichiifimo Moniftero Ve-ronefe di Santa Maria ali Organo, nell’Anno 905. con fuo Diploma , eh’ io ricavai dal ricco Archivio di quel facro Luogo, donò al medeiìmo , e per eSTo a Rodiberto Abbate tutti i tributi di Telonio Ripatico, Palifica-tun , cheli pagavano in Ruvtfcello, e fpettavano vecchiamente a i Conti di Veroua : & cunclas d.Jlricliones , feu quicquid inibì nofìra Regia Par- E e 2 d per-