Documenti (n. 45) 793 DOCUMENTO N. 45 Colloquio Macchi di Cellf.re-Wilson (Telegramma dell’ambasciatore Macchi di Cellere al ministro Sonnino) Da Parigi, 3 Maggio 1919. S. E. Orlando avendo telegrafato stamane: « Anche Cellere dovrà chiedere di essere ricevuto da Presidente Wilson per informarlo della nostra comunicazione agli alleati e per dirgli che siamo sempre desiderosi di trovare una via di conciliazione », ho chiesto ed ottenuto udienza da Wilson per le 18,30 di oggi. Ne sono uscito alle 19,30. Premetto che Wilson si è scusato di non potermi designare l’ora e che mi ha invitato alle 18 per le 18,30 dopo aver conferito nel pomeriggio con Lloyd George e Clemen-ceau. Gli ho detto dell’incarico ricevuto. Wilson era informato della nota di V. E. a codesti ambasciatori francese e inglese. Non ne conosceva esattamente il contenuto, ma sapeva che vi si protestava contro la convocazione dei plenipotenziari austriaci. Avendo constatato in lui fin dal primo momento, dietro una perfetta cortesia, un assoluto proposito di freddezza e di riserbo, ho cercato di addentrarmi nell’argomento per scrutare il pensiero suo. Ho detto che dopo il voto della Camera la delegazione italiana sembrava giustificata di attendere una parola da Parigi che spianasse la via del ritorno in base a qualche proposta che conciliasse i vari punti di vista col verdetto del popolo italiano. A Parigi si era non soltanto taciuto deliberata-mente, ma si prescindeva dall’Italia invitando a trattare a nostra insaputa la pace con il nostro più diretto nemico. Ciò obbligava l’Italia a protestare e a richiamare gli alleati ai patti convenuti. Wilson ha replicato che la colpa è nostra per aver abbandonato la Conferenza e per il modo col quale il dissidio era stato prospettato da S. E. Orlando al Parlamento. Si è riportato all’ultimo colloquio in casa di Lloyd George, alle pressioni esercitate sul Presidente del