VI forfè altro, che appoggili a più validi fondamenti. E di qiefto avendone parlato a baftanza nella Prefazione al- fecondo Tomo , non ho ora d’ uopo di nuovamente ragionarne . Qael eh’ h debbo qui avvifare fi è , che l’ avere alcune Città Pontificie per p ìi fecoli o confervata la libertà, o ubbidito ad altri, fulla qual cofa l’Autore fa il fuo maggior fondamento , nulla diminuirono'il diritto della S. Sede, la quale o pretto, o tardi, o amichevolmente, o per forza tutto riuni il fuo Stato, quale oggi 10 vediamo , avendo concorfo i Principi d’Europa a rifarcire i molti danni fofferti da lei ne’Secoli barbarici , come li chiama 1’Autore. Chi non fa, quanti piccoli Princip iti , e quante picci ne Repubbliche, parte devote, e parte avverfe alla S. S-*de ri ¡io al Secolo XVI. inquietarono i Pontefici, che finalmente s’ ebbero a rifolvere d’ufar la forza per ridurle allo (lato, in cui ionofi pò» fedelmente mantenute? Potrei delle Città più cofpicue , le quali fpiccano tanto in que;te O Jertazioni, recar gli efempli; ma d’una fola mi contenterò, la qaile fervirà per tutte.. Ancona fi mantenne libera fino all’anno 1531- e fu in quell’anno ridotta per forprefa da Clemente VII. Racconta il fatto Paolo Giovio fcrittor contemporaneo : Eant Urbitn, die’egli, paulo ante per {hnu'&tioritm Turaci belli prtejidio occupa.ta.rn Pontificia duionis fecerat, redacti s in ordine tn Decurionibus, qui arrogantius , qu im decéret, libenatis nornen preejerentes , Poniifìcum imperia comemnebant: ea de eaufa Jufpeclos cives relegandos curverai , donec arcem loco opportuno conderet , ut ordinata demum republica a nobilifflmo emporio fui libertas non foluta ad arbitrium multitudinis, fed ajìri-cla «equijjìmis legibus-redderetur ( Hi(l. Uh. 31. ) . Leandto Alberti, che parimente lcriveva in que1 tempi ( Ital. pag. 285. ) adduce altre circo-iìanze di tale imprefa, le quali non fanno al propano noftro. Quel che non pare da trafeurarfi è la maniera d’ aver faputa confervare la libertà fpecialmente in que 40. anni che corfero dal Pontificato d’Aleff indro Vi. all’anno dilla predetta forprefa, ed è fecondo f Alberti la fomma u-nione de’ Cittadini, e 1’ arcano d’ alcuni pochi , i quali creavano un Migillrato annuo, che ignoto a’ Cittadini medefini invigilava alla con-fervazione della libertà . Per quel che riguarda il Secolo precedente, cioè 11 XV’. il Sig. M irchefe Francefco Docneuco Baleilrien Patrizio Anconitano m’ha comunicato un’ Iitrumento autentico d’Appellazione fpenante alla di lui antica ragguardevol Famig ia, eh’ io comunicherò al Lettore, affinchè dal governo d’ Ancona in tempo di libertà apprenda , che le Città Pontificie, ancorché ama'fiero d’ efler libere, conofcevano per loro Sovrano il folo Romano Pontefice: onde male a propofito fi vanno confondendo dall’Autore colle altre Città di Lombardia. L’Iftrumento è tale: » Appellano inrerpofita per Bonifatium Joannìs *> de Auguhano die 6. menf. Febr. Aéìum in Sala magna Palatii DD. » Antianor. Communi* Ancona? pofit, ant. &c. in d. Palatio in Parochia