Settantesimaquinta. 487 timo, con aggiugnere nondimeno, Collegio. Religionìs caufa coìre non prò-tuberi . Di pia nun ne dico , perchè in fatti le Confraternità Criftiane non le credo istituite coU’efempio delle Pagane, ma sì bene dall’indu-llria delle pie perlone, bramole di accrefcere il culto di Dio, con obbligarti ad alcuni ufizj e doveri di Religione. Però nel feno del Criftia-neiìmo s ha da cercare 1’ origine delle (acre Confraternità . Se vogliamo (lare all’afferzione di Odorico Rinaldi ne gli Annali Ec-clefiaflici ali’Anno 1267. num. 83. primum Laicorum Sodalictum, cui vulgo Confratcrmtas nomea, nacque in Roma nello ileffo Anno, coll’effe rii liburna la Confraternità di Santa Maria del Confalone , la quale, fu confermata da Papa Clemente IV. come coffa dalla fua Bolla nel Bollario ' Romano. Hujus exemplo, die’egli, condita alia pia Sodalieta, & a Sum-m’S Pontifìcibus accendendo Pietatis ergo approbara & confirmata fuerunt. Di quello fentimento era (lato prima Tommafo Bofio nel Libro IX. Cap. 5. de Signis Ecclcfi dove fa autore della prima Confratermtà San Bonaventura, infigne pertbnaggioe da quella tante altre pi efero poi efem-pio . Ma lungi dal vero andarono tali Autori. Quando anche (ì conceda , che quella foffe la prima Confraternità formata in Roma : pure (ì farà conofcere, che gran tempo innanzi nel Mondo Criiliano ci furono di tali pie Adunanze, lo lafcio andare i Parabolani, cioè una Società di Cherici ad curanda debilium ee&ra corpora defltnatam in Aleiìandria nell’ Anno 41 8. cerne abbiamo dalla Legge 42. e dalla lèguente de Epijcopis nel Codice Teodofiano . Trala'cio ancora ciò , che ha Giuiliniano Auguiio nella Novella 43. e 59. de Leclicar'us & Decanls , iil 1 tuiti per leppellive i corpi de’Fedeli, perchè non colla, fe i lor Collegi avellerò uniformità colle pie Compagnie de’noilri tempi. Stimò in oltre il Cardinal 3a~ ronio di aver trovato in Roma nell’ Anno 894. Sodahcium plunmorum Sa erdotufh , inter quos & Epijcopi nonnulli, ad hoc ut pefi obttum finguli Confodaliur/i facrificus juvarentur. Recò egli la tavola di marmo, dove*fi legge quella convenzione. Ma un leggier vefligio fu quello delle Confraternità, delle quali ora cerchiam l’origine,- e quando anche fi voglia dar quello nome a quell’ iflituto, non (i può perciò dire col P. Mabil-lone ne gli Annali Benedettini a quell’ Anno : quod forte primum exemphnn efi ejusmodi Sodalizio rum , feu Confraternite, tum , ut vulgato vocabulo uiar . Perciocché precederono altri limili efempi in Francia, indicati fin dallo ileffo Mabillone all’Anno 859. dove fra Vefcovi , o Preti, o Monaci fi conveniva di celebrar Meffe , e di far altre opere pie per fuffragio de i Defunti. Molta differenza paffa fra le pie Società di allora, e le Secolari , che oggidì eiìilono. Son io perfuafo , che le ultime poffano vantare un’antichità maggiore di quel che lì crede. E primieramente pare, che fi poffa ilabilire, che anche a’tempi di Carlo Magno, e prima dell’Anno 800. fi trovaflero fra’Criiliam di H h 4 Occi-