Settantesima. 383 la Carta. Ignoto fu anche all’ Ughelli Anafiafius Senenfis Epifcopus, da a^noverarfi perciò nel Catalogo de’Vefcovi di Siena , levando per avventura Tkomam, dato per Vefcovo. a Siena nell’Anno 830. dal medefim® Ughelli. Non fu poi Pietro Vefcovo di Arezzo neghittofo nel proccura-re dall’ Auguilo Lottano la confermazion del favorevole decreto pronunziato antecedentemente da i Meffi e Legati Imperiali , e di fatto l’ottenne nell’Anno flefTo 833. come apparifce dal Diploma originale , eh’ 10 flampai, efiflente nell’Archivio Canonicale di Arezzo . Così anche jujjìt Domnus Rex d’ Italia , cioè Carlo CraiTo, che i Meffi e Legati fuoi giudicaiTero della controversa e lite, che bolliva per cagione di certi Beni o fondi tra i due rinomati Moniilerj Ambrosiano in Milano e Augien-fe nella Suevia . Ognuno può vedere la difamina giudicialmente tenuta nell’SBo. eh’io diedi alle ilampe , e copiai dall’infigne Archivio de’Monaci Ciflercienfi di Santo Ambrofio maggior di Milano. In quell’ Atto leggiamo fu Ile prime fra que’ Congiudici Johannem Epifcopum di Pavia per quanto a me fembra . Dipoi troviamo mentovato Henbertum Epìjco-pum ejusdem Sedis , cioè E cc lefia Cornen fi. s , il quale unitamente co’Meflì Regj difeuffe la fuddetta lite. Prefe dunque l’Ughelli uno sbaglio nel Tomo quinto dell’Italia facra, dove nella ferie de’ Vefcovi di Como non riferì dall’Anno 865. fino all’891. fe non fe il foto Agilbertum, five A-(¡libenum naiione Gallum, effendo certo che nell’Anno 880. Heriberto teneva la Sede Vefcovile di eiTa Città. Badate eziandio alla diverfità de*, Giudici, che lì fottoferiflero in quel documento. Alcuni s’intitolano Judices fiacri Palatii , altri Judices Domni Regís, cioè creati da Carlo Graffo -, quelli Judices Domni Imperaioris , vale a dire coflituiti dall’ Impera-dore antecedente Carlo Calvo ; queiti finalmente nominati col folo titolo Judices, equivalente a quello di Giurisperito. Di quello divario ho io trattato nella V. DilTertazione de minoribus Jujìitia Mini/Iris. Tenuto fu 11 mentovato Placito nella Città di Como, o come ila fcritto Civitate. Comani Comitato Mediolanenfi , la qual enunziativa, ficcarne cofa Angolare , fu da me efaminata nell’ Vili. DilTertazione de Comitibus. L’introdotto coflume di giudicare delle controverfie di perfone Ecclefiailicue fu ne’ tempi fuiìeguenci abbracciato anche da Principi di di pietà fomma . De i non pochi efempli che ci rellano , mi contenterò io di rammentarne due foìamente. Sia il primo il giudicato favorevole che nell’Anno 1019. riportò Gotifredo Abbate del Moniflero di Santo Ambrofio maggior di Milano da i Meffi e Giudici Imperiali contro 1* Arcivefcovo di Milano, il Vefcovo di Como, e 1’Abbate di San Calo-cero, per certe terre fpecificate nella Carta originale d’efib Giudicato da me ricavata dall’Archivio dell’accennato Momflero, e già pubblicata. Tutti fanno di qual bontà vera di coflumi foiTe Arrigo fra gl’ Imperador! il primo. E pure ab eo confiitutus fu Giudice ad caujfim hanc Dotti-