L23.tll.19] Stringher preoccupato , 359 alla stazione e mi hanno fatto le più affettuose accoglienze. Dalle 14‘/a alle 16 mi mettono al corrente, nel mio ministero in Via Ludovisi, delle principali questioni pendenti e che esigono il mio intervento come ministro responsabile. Scarseggiano sui mercati le carni di ogni genere, gli olii, i grassi, i formaggi; i prezzi salgono di conseguenza. Causa principale del disordine è la crisi ferroviaria dovuta alla mancanza di carbone, alla mancanza di vagoni, essendo molti di essi in riparazione per guasti subiti durante la guerra, e a un rilassamento generale del lavoro nelle stazioni come nei porti. Il ministro del tesoro Stringher mi ha pregato di andare da lui, e ci vado alle 16. Abbiamo un lungo colloquio circa i prestiti ottenuti dagli alleati, e circa i debiti di guerra. Si sa che l’America ha tergiversato nel concederci i 25 milioni di dollari che ho ottenuti a fine gennaio da Wilson, e che il divieto della tesoreria americana di discutere alla conferenza una sistemazione qualsiasi dei debiti di guerra ha reso criticissima la nostra posizione.-^ I giornali tempestano perché si formi il fronte unico finanziario fra gli Stati alleati ed associati; ma purtroppo il difetto di visione dell’immancabile triste futuro da parte degli anglosassoni e degli americani in ispecie, che non concepiscono situazioni economiche al di là dei 90 giorni della tratta ordinaria, e la rinunzia del nostro supremo reggitore di politica estera, hanno fatto tramontare ogni speranza di tempestivi accordi. E il nostro cambio, che ho potuto tenere inchiodato per sette mesi sulle sei lire per ogni dollaro, comincia a inasprirsi. Stringher è impressionatissimo e teme una catastrofe. Io sono molto più fiducioso: credo che il Paese non andrà in rovina per l’invilirsi della moneta, che in mancanza di accordi con gli alleati la moneta deprezzata sarà la sola arma capace di attivare le nostre esportazioni. Ma sono persuaso che gli anglosassoni pagheranno cara una nostra crisi, che sarà parte di una grande crisi europea, e finiranno