Ses santesimaprima; 16$ nafle a Roma, o che gli fi deile un Succeffore in quel fublime Ufizio, il Re coflituifTe un Vicario, che intanto efercitaile in effa Città le veci di lui. Il chiama Principe Cardinale, perchè la Tua Carica era perpetua, e la Dignità ed autorità fifTa e radicata in lui; ma il Vicario, iìccome non incardinato, nè fìffo e ilabile, dovea foflenere quella Dignità mobile finché l’altro foffe abfente. Anche nella Notizia dell’uno e l’altro Imperio Par. I. pag. 77. dell’edizione del Panciroli fi legge: Officiunt Magijlerice in prcefend potejlatis, Cardinale habetur. E San Gregorio Magno nell’Epifl. oggi 73. del Lib. I. così fcrive a Gennaro Arcivefcovo di Cagliari: Liberatili, qui Diaconii Jungi perhibetur officio, fi a decejf’ore tuo non efl J'attus Cardinalis , ordinatis a te Diaconibus nulla debet rauone prcepom. E vuol dire, che fé Liberato non è flato dichiarato Rettore ilabile, e Beneficiato vero della Diaconia, ch’egli regge, per cui pof-fa pretendere la preminenza fopra gli altri Diaconi Titolari, non ha alcun fondamento la fua pretensone. Pertanto da i molti paffi , che ii pofTono offervare nelle Epiflole, e nell’amica Vita del fuddetto Pontefice, chiaramente apparifee , effere flato appropriato il titolo di Cardinale a que’Vefcovi, Preti, e Diaconi, che erano deputati a reggere coti diritto immobile qualche Diocefi , Parrocchia, o Diaconia. E perciocché talvolta fi truovavano nominati Vefcovi Cardinali in Città di baila riga, per confeguente non godevano queflo titolo, perchè Primarj e Principali fra’Vefcovi, ma folamente perchè erano Pallori flabili ed inam-vibili di quelle Chiefe. Ne’folamente l’ufo di queflo vocabolo proprio fu della Chiefa e Città di Roma, ma comune era una volta in ahre Chiefe d’Italia. V’ha chi fcrive , che niun Diacono o Parroco di Villa fu mai contralegnato col nome di Cardinale, perchè fecondo effi, tal nome conveniva fola-mente a chi entro le Città poffedeva a titolo di Benefizio ilabile qualche Parrocchia o Diaconia. Ma quella opinione a me fembra dubbiofa, o almeno non fi flende a tutte le Chiefe. Papa Zacheria neli’Epifl. 7. a Pippino , pofeia Re de’Franchi, così fcrive nell’Anno 747. Simili modo & Presbyteri Cardinales Plebi quidem fibi Jubjcclcc, p ree ciarlo ri vefle in-duti , debitum preedicationis perjolvant. Così egli fenza diilinguere i fo-renfi da gli urbani. E Giovanni Diacono nella Vita di San Gregorio Mtgno Lib. III. Cap. II. lcrive: Item Cardinales violenter in Parochiis ordii.rtos forenjibus, in prijlinum Cardinem Gregorius revocabat. Quivi le Parrocchie forenfi fono Parrocchie di Villa. Noi pofeia troviamo maffi-marnente dopo F Anno Millefimo dell’Era noflra nelle più cofpicue Città d Italia i Canonici delle Cattedrali infigoiti col titolo di Cardinali. E-riberto o fia Ariberto Arcivefcovo di Milano preffo il Puricelli Monum. Bafil. Ambrof. all' Anno 1032. fece alcune Coflituzioni , adliibitis [ibi Senioribus fupcrioris Juez Ecclejiee Cardinalibus} Presbyteris t