i54 Dissertazione che o 1’ una delle parti eleggeva per fuo Capitano e Signore qualche illuilre Perfonaggio , o Cittadino o ftraniere, la cui prudenza, unita col potere trasferito in eiTa , arta fofle a reprimere gli avverfarj . Ovvero concordemente le parti eleggevano un Capo e Signore, che coll’autorità e balìa a lui conferita potefle confervar la pace ed unione fra le dianzi difunite membra della Repubblica. Che mai troverete voi qui di contrario alla Giullizia , e al Diritto delle genti ? In quella guila non rade volte accadde , che richiamati alla Patria i banditi , o la parte op-pre/Ta, e ftabilita la pace, fotto quello Signore ii quetarono que’perni-ciofi bollori, e coll’ubbidire ad un ibi Padrone rifiorirono queile Città, che prima dando libere sì miferamente impazzendo tendevano alla rovina . Quello bene maiìimamente fra gli altri lo fece provare a i Popoli fudditi fuoi Azzo Vifconte , Signor di Milano} e d’altre Città, che nell’Anno 1330. li fece conofcere ornato di belle Virtù. Galvano dalla Fiamma nella fua Operetta de reb. gcfi. ejusd. Adonis nel Tom. XII. Rer. hai. pag 1040. fra le buone ufanze da lui introdotte in primo luogo ri-ferifce la feguente . Prima lex fuit, quoò omnes Civitates fibi fubjeclce abs-que omni perfonarum accepùone Juis Civibus ejfent habitatio lutijfima, & omnes extrinfeei reducerenmr in fuam pairiam . Et iflìus jußijßmee legis & fan-clijjìmce inceptor ( fra i Vifconti ) fuit illuflris Miles A^o Viceco rr es , ob cujus meiitum pojjldet Paradijum . * Probabile a me fembra, che i Marchefi Eilenfi folTero i primi, ne’ quali pafsò il dominio delle Città libere. In due Fazioni era divilà la Città di Verona fui principio del Secolo XIII. La parte Ghibellina favorevole a gl’Imperatori la foilenevano i Monticuli , o fia Montecchi ; 1’ oppofla il Conte di San Bonifazio , i cui Maggiori con titolo di Conti aveano governata quella Città. Collegoffi nell’Anno 1207. con Azzo VI. Marchefe d’Elle, e fece eleggerlo per Podeilà di quella Città . Ne fu poi cacciato il Marchefe da Eccelino II. Padre d’ Eccelino III. crudelimmo Tiranno. Se ne rifece egli appreflo coll’armi, e data una rotta al medefimo Eccelino , e a i Montecchi, ficcome abbiamo da Ro-landino Lib. I. C ap. 9. ex tunc Marchio & Comes Sancii Bomfacii tojo tempore vitce Juaz Verona dominium habuerunt. Ecco come prevalendo 1’ una delle parti , la Signoria di quella Città pervenne a que’due Principi: cofa che accadde in Ferrara ne’mede fi mi tempi. Dopo la morte della Conteffa Matilda s’era quella Città meffa in Libertà, ed avea affama la forma di Repubblica, che poi confervò anche per molto tempo (13) . Anzi anche dopo la morte di Bonifazio Marchefe Padre d’efTa Con-tefia cercò quel Popolo la Libertà, come apparifce da un Diploma di Arrigo Secondo fra gl’Imperadori , fpettante all’Anno 1055. ch’io darò alla luce nella Diflertazione LXV1II. Confermerò ora la ilelTa verità con altre autentiche tellimonianze, a me fomminiilrate dall’Archivio Eiten- (15) Vtdì le Annotfiiioni in fine del Tomo. f^ •