Setta n tesi m apri ma.4 437 ta Iperbole di Galvano Fiamma, che circa 1’Anno i 340. icriffe nel Ma-ri’.p. Fior. Gap. 326. Tom. XI. Rer. Ital. In hac prcezhriffìn* Civitate ( di Milano ) funi Abbates , quorum ahquis efl ArchiepiJ'copo Mediolanenfi ?i-dor. Quel che s’ha anche da offervare, tante ricchezze e comodi vennero a 1 Monifterj, non Tempre colla ferie e fatica di molti Secoli, ma anche nella loro origine e dotazione fatta da i Re, Imperadori , Vefcovi , e Magnati, erano alzati a molta potenza , o pure in un Secolo fo- lo per quelle vie, che altrove ho accennato. E perciocché diffi, che anche ad alcuni de i Monifterj delle facre Vergini fu conceduta una porzione di quella autorità Secolarefca , ne recherò qui un ei’empio. Siccome, vedemmo di fopra, all’illuftre Moniltero già delle Monache, cd ora de’ Monaci Benedettini di San Siilo di Piacenza furono conferite le due Corti di Guoflalla e Libarci . Ho io letto nell’Archivio della Città di Cremona, e pubblicata una Concordia ieguita nell’Anno iioz. fra la celebre Contesa. Matilda , e Imelda Badeffa di quei Morultero , intorno alla giurisdizion civile e criminale in Caflro & Cune IVardiflalìce, da cui apparifce, che fino a quel dì era durato un tal diritto preflo di quelle Monache . Pertanto un tale accrefcimento s’era fatto alla potenza de gli Ec-clefia Ilici nel Secolo Undecimo , che i Re ed Imperadcri cominciarono a pretendere, che niuno poteffe confeguire Vefcovati e Abbazie , fe non prendeva l’inveltitura di tutti que’B ni e Suti, che dal Regio Fifco e-rano partati nelle Chiefe , e fi chiamavano Regalie. Per quei'ca cagione crebbero a dismifura le Simonie , ed inforfeio liti , e funeftiflìme guerre fra il Sacerdozio, e 1 Imperio lotto il Pontefice Gregorio VII. e i fuoi Succeffnri . Pofcia fotto Pafquale lì. Pontefice , non trovandoli ripiega per quetar le differenze, tanto premeva all’ ottimo Papa di tagliare affatto le 'gimbe alla peite Simoniaca, che s’era fino indotto a rinunziare più tolto ad Arrig > Quinto fra i Re , e Quarto fra gl’Imperado-ri , tutte le Regalie godute da gli Ecclelìaflici, cioè Civitaies, Duca-tus , M.rchias , Comnaius , AJoneras, Teloneum, Mercatum , Advocatias , jura Centurionum , & Turres , qua Regni crani cum pertinentiis fuis, Mi-litiam, & Cajlra &c. Ma fi ritrovò poi un diverfo regolamento. Certo è, che rimirando noi quello magnifico apparato di potenza Ecclefialti-ca ne i vecchi Secoli, ci può cagionare invidia o ilupore. Convien nondimeno offervare , che tante ricchezze , ed alimenti del fallo Secola-refco, non lieve nocumento recarono alla Difciplina e a i coilumi de i Vefcovi, Abbati, e Clero tutto di que’ tempi. Troppo facilmente fi caccia 1 ambizione, il luffo, la leffuria , e la voglia di una totale libertà, che ora chiamiamo Libertinaggio , in chi abbonda di ricchezze . Non mai fi diedero pofa gli Abbati, finché interamente fi fottraffero dall’ubbidienza e fugaezione ai Vefcovi, e quali cominciarono a pretendere di Vtff. Ital. T. III. E e 3 anda-