XII pito, e di poterne dare una retta definizione; mentre fe Cardinali di-cevaniì anche i l'uddiaconi, dove furono mai in Roma le Chiefe, che coftituiifero anche quelli veri governatori, come i veri Parrochi , e i veri Rettori ? Che fe manca alia definizione una parte tanto foftanziale; adunque è falfa , e perciò di niun valore. Si aggiunge , che fe 1 preti della Chiefa Romana efercitarono ne’primi trefecoli, quando le parrocchie non erano nate, 1’ ufizio di veri Vefcovi, e Cardinali anche quelli dicevanfi nelle altre Chiefe ; perchè non dirli piuttofto veri Vefcovi, nome loro convenienti/fimo, che veri Parrochi ? Non può negarli, che al nollro Autore le molte carte antiche, le quali ha avute forto gli occhj, non abbiano ftranamente turbata la fanta-fia . Pretende egli contro verità, e giullizia dichiarar veri parrochi quelli, che non lo -erano ; e trattando de’ Canonici delle Patriarcali di Roma , che erano veri Monaci, s’oppone al Tommafini, che dice il vero, e pretende dare origine a’ Canonici Romani da’quella che gli fembra avere avuta il Clero in alcune Cattedrali. Cheche fia di quefti, che a noi non appartengono, Monaci erano i Canonici delle Patriarcali Romane, e vi celebravano i divini ufizj di giorno e di notte , fuor che la MelTa, la quale Spettava al Cardinale Ebdomadario, che ne’ fecoli pofteriori fi convertì nel Cardinale Arciprete. Quella è dottrina certa del libro Pontificale attribuito ad Ana/lalio Bibliotecario . Onde fe il Tommafini ha definiti con certezza punti di difciplina , quello n’ è ficuramente uno . La fteiTa ragione milita per li tanti Monallerj, che gli rendono maraviglia entro Roma; e fe ne toglierà i deftinati per abitazione di quefti Canonici veri Monaci deputati a falmeggiare anche in altre Chiefe non Patriarcali, fcemerà di molto il loro numero. Avea io deliberato di addurre alcuna eofa fopra i beni e le rendite EccJefiaftiche, e detle indulgenze: ma eflendo le due DiiTertaziom 67. e 68. lavorate fui vero, coti folamente variarne il principio, ed il fine, e ciò collantemente dal primo all’ ultimo periodo ; per non trattenere più del giufto il lettore impaziente, accennerò a fuo luogo nelle note quel,.che non dee tacerli, e lo avvertirò qui generalmente a preftar poca fede a ciò , eh’ ei dice dell’ uno e dell’altro punto , più limile al vero, che ftabile e collante preffo gli Autori Ecclelialtici, i quali non riguardano con livore la pietà degli antichi fedeli, conforme gli fcrittori villi e feguiti dall’ Autore in quelle materie poco accorto , I-N-