42-0 Dissertazione Di antica e illuftre rinomanza fu il Moniilero di Bremido nella Lo-mellina. Nel Secolo X. di Cníto i Monaci della Novalefa vi fi ricoverarono. Che il Moniilero Suddetto foiTe Imperiale, cel dimoftra un Diploma tratto dall’Archivio di quel (acro Luogo, trafmefi'omi dal Conte Lodovico CniiTotti Torinefe , e da me pofcia altresì divulgato. Nell’Anno dunque 1048. Arrigo HI. Re e Imperadore II. confermò con Suo Privilegio ad Gitone Abbate Bremidente tutti 1 beni e ragioni di quel Moneterò, fondato da Al liberto Mininone. In quella Carra dopo aver coni andato l’Imperadore Re Suddetto, che prcehbatum Monaflerium nulli òeinceps , nifi no(t'ce folummobo , & S uccefforum nofiorum ditioni fubjaceat , conchiude più Sotto: fed omni tempore Imperatoria; Jit tantummodo pote-fhti ¡ubjjclum . Del Moniilero di Brermdo parlai alcun poco nella Par-re I. Cap. 26. delle Antichità Eilenfi . A dir vero immaginai, che Adel-bertus Marchio foffe della Schiatta de’ Marchefi Elienfi . Sappia ora chi legge , che dopo aver io ilampato nella Pcir. 11. del Tomo II. Rer. Lai. la Cronica della Novalela, riconobbi dalla Lettera di Pellegrno Abbate BremideSe , che quel Moniilero fabbricato fu a quotarti Marchiane , A i he l ber: us nomine , paire Berengarit Rtgts , cioè dal MarcheSe d Ivrea , che niente ha che rare colla linea genealogica de i Principi d’Eite. Ma poiché noi abbiamo finquì rammentate tante eSenzioni e immunità del Cle ro e del MonachiSmo, e de gli oneri importi all’uno e all’altro da ì Principi Secolari, remerebbe di preSenre il diScorrere d’altre angherie & agg avj, a’quali Soggiacquero Monaci e Cherici si riSpetto a i VeScovi , o al Metropolitano , che in riguardo della iteila C hieSa Romana e de Legati Suoi Cardinali, i quali erano dopo 1’Anno Millefimo di Cri-ilo inviati Spefl'o ota alle Corti de i Re , ovvero efigevano 111 occalioni di guerre dalle ChieSe SuiTìdj gravofi. Non dobbiamo figurarci, che fofi'e la greggia di que’tempi sì felice, ficchè non fruttaiìe a i Pallori, e non rifentiiTe alcun incomodo , quantunque di tanti privilegi abbonda ITe . Intatta però vo’lafciare ad altri di trattare quella materia, reilri-gnendomi unicamente ad accennare una Carta originale efiilente nell’ Archivio de'Canonici della Cattedrale di Modena, da me pubblicata , che Serve a farci intendere il modo di ripartire fra il Clero Modem Se le ipeie occorrenti al ricevimento de Legati della Sede Apoilolica. Perciò potete leggere la Bolla di Papa Celerino 111. che nel 1196. decretò che nella venuta o nel paiTaggio de’Legati Suddetti, e del Metropolitano prima d e Epifcopus di Modena , fecundo Canonici, temo Abbas Jan-cli Peri, quarto Clerici Civitatis ejus de m Legatos debeant Sedis Apojlolicce, rei Mztropolrtanum procurare. Alle vulte anche erano per giuile cagioni collaretti i Moniilerj e le ChieSe a contribuire una penfi me annuale ad alcune perione di condizione i 11 uSire cadute in povertà e bifogno , Secon-dochè ne venivano gli ordini dai Pontefice. Ne’ Secoli antichi v’ ebbe