¿4 Dissertazione Podefià , o Capitano del Popolo, o Generale dell’Armata , mancaffe di vita, mentre era in ufizio, allora alie fpefe del Pubblico , e con fom-mo onore fi efeguiva il Tuo Funerale, come feil Principe o Signore della Città avefie terminati i fuoi giorni. Nelle Storie di Bologna, Firenze, Siena &c. fe ne veggono varj efempli, ed io ho rapportato il Funerale fatto in Siena al valorofo Giovanni d’ Azzo della nobil Cafa de gli Ubal-dini, Generale de’Sanefi, che nel Giugno del 1390. cefsò di vivere con iofpetto di veleno, a lui fatto dare da 1 Fiorentini, lo qui lo tralafcio. Queilo doppio Ufizio di Podeßa e di Capitano , cagion fu che in qualche Città foffero due pubblici Palazzi, l’uno de’quali fi chiamava il Palalo del Comune, dove abitava il Podeilà, e l’altro il Palalo del Popo- lo , dove rifedeva il Capitano . Vedi la Cronica Pifana pubblicata in quella medefima Opera . Effendo poi fuggetto a frequenti mutazioni in que’ tempi il Governo delle Città Libere , però alla medefima fortuna recavano anche i pubblici Ufizj. Quindi è , che furono iilituiti i Priori, e poi i Gonfalonieri dalla Bandiera del Popolo , che loro era confegnata . Perla prima volta i Fiorentini introdufìero tal Carica nell’ Anno 1293. Furono anche dati al Podeilà alcuni faggi uomini per Aifiilenti, fenza il configlio de’quali egli non porea lpedire gli affari più gravi della Repubblica, appellati perciò Conßglieri , Savj, od A lbani. Talvolta ancora la Plebe dominante fi eleggeva un Prefidente, a cui fu dato il nome di Abkaie del Popolo ; anzi furono qualche volta molti gli Abbati al medefi-mo Governo, e in eilì era ripolla la principale autorità della Repubblica. Spezialmente queila forta di Magiilrato ebbe luogo in Genova e Piacenza. Allorché Arrigo VII. Re de’Romani nell’Anno 1311. andò a Genova , riferifce Albertino Muffato Lib. V. Cap. I. Hiß. Aug. che Ab-bas , fcilicet plebejus vir, more Patrice Populi Prvfeclus cum Potè fate ac Primoribus Civitatis, Plebsque tota obviam proceffìt. Ho io pubblicata la Lettera di congratulazione, fcrìtra nell’Anno 1310. dal Podeilà, Anziani , e Configlio di Padova Nobilibus & Sapientìbus viris , Dominis Jacobo de Landriano de Mediolano , commendabili Poteßati , Francifo Caramello Abbati, & duodecim Gubernatoribus Populi, Communis , & Hominum Januce, in occafione che era feguita concordia fra i così fpeffo difcordi Cittadini di Genova . Talora parimente ufarono le Città maggiori di fcegliere un Doge a guii’a del Dittatore ne’tempi della Romana Repubblica, e coll’ efempio della Veneta, a cui attribuivano una grande autorità, reilando nondimeno intatti i Collegj e gli Ordini del pubblico Governo. Ciò fpe-zialmente accadeva, allorché fi trovava il Comune in gravi e difficultofi emergenti. Così fecero i Genovefi e Pifani, ed anche in certa maniera i Fiorentini. Si farebbe pofcia offervato , quali foffero i Magiilrati di ef-fa Repubblica di Firenze nel Secolo XIV. fe fi foiTe dato alla luce un Dialogo di Gori Dati Fiorentino, che mandai a Milano, affinchè fi ilam-