Sessantesimaquartà. 3 or Scipione Maffei, a cui fiam tenuti per la pubblicazione di varj Papiri Egiziani, dopo il P. Mabillone oiTervò, che lungo tempo durò l’ufo d’effi in Italia, e che fé ne valevano anche i Re ne’loro Diplomi, e gli altri in ifcrivere gli Atti pubblici, e i Contratti delle perfone private. Molti fé ne conferva vano anche nel 1279. nell’Archivio di Nonantola;. e fi dee ofiervare, che i Diplomi de i Re Longobardi erano in pergamene. Così parla il Monaco Autore d’effo Catalogo: Privilegium Defiderii Regis non fcripfi, ficut illa Aflulfi , & Adelchifi, sguia confum-ptum & diffolutum prce vetufiate, quia fuit in Papyro , ¿¿a quoad de ilio non potuì extrahere bonum quidquam. Ritornando al propofito , da un Privilegio di Lodovico Pio Augnilo, accennato nel fuddetto Catalogo, impariamo, che era feguita una Concordia fra Gifone Vefcovo di Modena, e Pietro Abbate di Nonan-loia ( cioè quel mede-fimo, che per atteftato d’Eginardo all’Anno 813. fu mandato a Coilantinopoli a trattar di pace con Michele Imperadore ) una Concordia dico, de Ecclefiis Baptismalibus, videlicet, quod ipfe Ab-bas dedit eìdem Epifcopo Ecclefiam Sancii Thomce Baptismalem prope Lemma pro univerßs aids Ecclefiis, & ipfe Epifcopus alias reliquit in pace. A-dunque da ciò fi può inferire, che circa l’ Anno 815. apparteneffero alcune Ckiefe Battefimali, o fia Parrocchiali, all’Abbate di Nonantola, fenza che contradicefie il Vefcovo di Modena, nella cui Diocefi era fondato quel Moniftero. Ma fabbricar su quel Diploma non fi può con ficurezza, per effere il medefimo o perito, o afeefo a gli occhi noftri, e non poterfi ben conofcere, in che confiileffe quell’accordo. Forfè quelle Chiefe furono del Moniftero quanto all’ amminiftrazione, ovvero per titolo di Giuspatronato egli nominava il Parroco , e vi metteva i Cherici, reilando intatto al Vefcovo il diritto di approvare il Parroco eletto, e di concedergli la facoltà di amminiftrare i Sacramenti al Popolo. Quivi parimente leggiamo un’altra Concordia ftabilita inter An-felmum Abbatem , & Vitalem Epifcopum Bononienfem de Plebe Sancii Mamma in Libano, videlicet, ut ipfe Epifcopus habeat fpiritualia tantum, ipfe vero Àbbas habeat temporaüa , & Patronatus in eligendis ibidem Clericis. Perciò fe fi moftrano Moniiterj, che con pieno diritto, e con efclufio-ne del Vefcovo , fignoreggiavano Chiefe Parrocchiali, ci farà permeilo di chiedere, che ciò fia confermato con Documenti infallibili, e non dubbiofi . Il che fatto, refterà allora da cercare, fe tal dominio fia ita- lo trasferito ne gli Abbati per libera concezione de’Vefcovi, o almeno per Privilegio della Sede Apoilolica, ovvero più tofto per qualche illegittima via. Dico ciò, perchè non mancarono una volta perfone potenti, le quali fpezialmente nel Secolo Decimo ebbero in Commenda i più illustri Monifterj. Quanti allora acquiftaiiero la fignoria del prefato Moniftero di Nonantola, farò vederlo nella Differì. LXXIII. Potè