< o ? egli tanto lungi dal proecutark, che gli dilpiacque fotte d'averla conseguirà, Quo tempore, fegue 1* UtclTo Autore Segretario Redo, imperatoris ¿r Augufii vomen accvpitTquod prima tantum adverfatus efi, ut afjìrmaret fe eo die quamvis pracipua fejìivitat tffet, Eccìefmm non intraturum fuiffe, Jì Pontifitis confilium prafeire potuijfet . Si fa dunque un grave torto a quelli ottimi Principi immaginando fecondi fini nelia loro retta intenzione . Se la noftui immaginazione c’induce a creder così ne’tempi predenti: non dobbiamo fecondarla per li tempi addietro, fpecialmefite quando abbiamo contraria l’iitoria . Altrimenti amichiamo il noitro credito preifo gli eruditi . (¡3 pag. 198, Circa il Corpo di S. Clemente, oltre a prenderli la parte per il tutto, come notò 1' 111. Giorgi a! Martirologio d’Adone, è molto controverfa la Storia. Vedi i Bollandoli nella vita di S. Cirillo, e Metodio 9. Mar. e il citato Autore 15. Novemb. (19) pag. 104, Anzi Roma ha certezza, che il Corpo di quello S. Pontefice fi venera nella Balììica Vaticana nella Cappella, che dicefi Clementina T perchè fatta da Clemente Vili, dirimpetto alla Gregoriana . £ le traslazioni fatte dì eifo, di cui fi ferbano gli atti, e le memorie certe nell’ Archivio della medefima Baiilica”, tolgono oi;ni dubbio. La prima traslazione la deferive Giovanni Diacono v lib. 4. c. 80. ) con quelle circollanze : Hujus beatijf. Gre-gorii venerabile Corpus a Greg. IV. Sedis 'Apofiol. Prafule pofi annoi centum viginti quinque. translatum ante novellum Secretarium confirutìis abfidibus, Jìcut modo cernitur , fub altari fui nominis collocatur. V. Baron. an. 604. n. 2.8. ). Dkc ante novellum Secretarium : perchè da prima era flato fepoko avanti la Sagreitia vecchia per teilimonio di Pietro Mallio, del Vegio in fine del lib. IV. e d’Onofrio Panvini ( lib. 3. cap. ifj ) della Baiìl. Vatic. Tiberio Alfara-no, che vendicò dall’ obblivione la vecchia Banlieu. Vaticana in tempo che rimaneva in piedi quella parte, ove il Santo Corpo fu fepolto da prima, ed ove fu trasferito da Gregorio IV. ( Tab. \chnqgr. n. 136. 8?. ) nella fua opera MS. ove fpiega diffufaménte la tavola , dice ( nurn. 85. ) Ante Sepulckrum Pii U. in medio pofierioris m.inoris navis ad meridiem adhuc fuperefi nobilijfimum Altare S. Gregorii Papa Magni hujus nominis primi, ¿r Ecclefia DoSloris a Gregorio IV. fumma cum veneratione extruBum , fub quo ejusdem Pontificis venerabile Corpus in conca Aegyptiaca cancellis ferreis circumfepta pofuit, totumque oratorium exornavit. Fu poi a tempo di Paolo V. l’anno 1605. a dì 19. di Decembre diiìrutto tale Altare, villa, e riconofciuto il Santo Corpo nello iteffo modo, che lo avea collocato Gregorio IV. il che eolia dagli Atti del Grimaldi ( pag. 38. ) e l’anno feguente a 8. di Gennaio, cioè dieci foli giorni dopo fu folennemente trasferito nella predetta Cappella della Chiefa nuova : e tutto è manifefto dagli Atti di e(To Grimaldi pag. 40. 41. ). Le quai cofe fe aveffe ville 1* Autore, il quale peraltro non crede ciò che fcrive , darebbe altro nome, che d’opinione alla indubitata certezza che ha Roma di quello Sacro depofito. Non lafcio di avvertire, che 1’ efpreffioni di quella Dìffertazione , cioè Cacciatori di Sante Reliquie , Ladri, AJfajfìni Sacri, e limili, non convengono alla materia, che fi tratta, e fi potevano impunemente mutare : ma n'on fi debbono alterar gli altrui ferirti, fpecialmente quando fono già divulgati colle Stampe. (zo) pag. i£3. Quella Differrazione è richiamata dall’Autore negli Annali all’anno 853. o-ve afferma che,, chiamavanfi allora Cardinali in Roma quei, che erano veri e proprj Par-„ rocht di qualche Chiefa Parrocchiale; o Diaconi , cioè veri e proprj Rettori di qualche 3, Diaconia, o fia Spedale „ . Il paragone che ne fa co’Vefcovi, preti, diaconi, e fuddia-coni Cardinali ( nome anticamente comune a chi era incardinato in qualunque Chiefa ) non baita per foltenerlo, produr Documenti, e carte; non trovandoli mai fuddiaconi Cardinali in Roma, come altrove; e i fette Vefcovi Suburbicàrj non ebber nome di Cardinali, finché non furor» deftinati ebdomadari'dalla Bafilica Lateianenfe. Adunque il rifpettabil Clero Romano, benché aveffe una volta comune con altri quel titolo , e altresì comune apparentemente l’ufizio, non ammette definizione sì triviale. Per fimil modo il nome di Papa, che fu per moiri Secoli comune a’Vefcovi , non uguagliò o cunfufe l’autorità di quelli colia iuprema del Romano Pontefice. Il folo efferfi abolito il titolo di Cardinali n tutti gli altri, con renderlo privativo del facro Collegio, com’ è feguito del nome di Papa, fa chiaro conofcere, che alcuna cofa più di Parroco, e Rettore devefi fupporre ne’ Cardinali della Chiefa Romana, anche ne’tempi che il rtolo era comune ad altri. Nella Sede vacante di S. Siilo II, i Preti e Diaconi della Chiefa Romana, che pretendefi con carte vecchie accostumar cogli altri, governarono la Chiefa univerfale quali un’anno con tale autorità, che fin riprefero il S. Velcovo Cipriano, perchè in tempo della perfecuzione erafi ritirato, abbandonando la greggia a lui commelfa; e gli diedero olrreciò il regolamento da praticarli in caufa lapforum ~ La di lui lettera ( ep. ij. al. so. ) Presbyteris & Dieteontbus Roma con- fifien-