}6 Dissertazione elio delle difficultà, pure Caftruccio , perfona fenza Lettere, ne fapea molto più che affaiffimi Letterati di allora , fapendoii che allora non pochi de’Religiofi fi davano a quelli vanifludj. Vedi Giovanni Villani, che nel Lib. VL Cap. 81. della Storia e altrove riferifce, che da quefla frenerà erano prefi a’fuoi dì alcuni ancora de’Primati dal Clero , e le crediamo a lui, prediffero alcuni avvenimenti prima del tempo . Oltre a i fogni de gli Afirologi inforfero ancora dopo il Secolo XI. le impofture delle Profezìe , alle quali con facilità mirabile predavano fede non meno il rozzo volgo * che i Letterati . Tutto quello, che allora avea del meravigliofo , tanto più avidamente veniva abbracciato dalla gente, e s’inferiva ancora ne’Libri come pietra preziofa. Saltarono dunque fuori allora le Profezie di Melino , uomo , della cui nafcita e vita fi raccontano delle fciocche ftupende favole , ed eranvi pochi allora che le metteiTero in dubbio . Ufcirono anche delle Profezie intorno a i futuri Romani Pontefici, figurate in certe ilrane Immagini, che fi truo-vano date alle flampe . Furonvene altre attribuite a Giovacchino Abbate , e delle limili finte lotto nome di San Malachia Arcivefcovo d’ Irlanda ; ed altre , che predicevano le avventure o difavventure delle Città e de’ Popoli. Di quelle inezie fi pafceva allora la curiofità della gente . L’ antico e conremporaneo Autore della Cronica Reggiana nel Tom. Vili. Rer. Ital. così fcrive all’Anno 1282. His diebus erat in Civitate Parmenfi quidam pauper homo operans de opere cerdonico -, jaciebat enim fiutellares . E-rat ilhteratus, fed illuminatum valde intelìeclum habebat in tanium, ut in-telligerct Jcripturas iliorum , qui de futuris pradixerunt, fa he et Abbatis Joa-chim , Meriini, Methordii , & Sibilla, Ijaice , Jeremi ce , Ofiea , Danìelis , & Apocalypfis , necnon & Mtchaelis Scoti. Et multa audita juerunt abeo, qua pofiea evenerunt , videlicet quod Papa Nicolaus in Menje Augufii mori debebat , & quod Papa Martinus erat juturus , & multa alia , que expecla-mus ridere, ¡1 fuerit rita comes. Racconta Corrado Halberftadenfe nella Cronica, che circa 1’Anno 1250. vennero alla luce le pretele Profezie dell’ Abbate Giovacchino, e che dal Cardinale di Porto furono inviate in Germania. Ne abbiamo più edizioni, ed anche molte interpretazioni di quelle falfe merci. 11 primo a pubblicar quelle, che furono fuppolle a San Malachia, fu il P. Arnoldo Wion Benedettino nel Libro intitolato Lignum Vita . Varie edizioni ne furono fatte, correndo ognuno a quelli Libri Sibillini, come a fogli caduti dal Cielo. Ma il P. Meneltriere della Compagnia di Gesù nel 1689. levò la mafehera a tali impollure, talmente che itoko farebbe chi ora non le tenefTe per quel che fono. Veg-gonfi ancora flampate in Parigi nel 1513. altre limili vane predizioni lòtto nome Herma , Uguettini, Fratris Roberti Ordinis Pradic. Hddegar-dis, Elifiabeth, & Mechtildis, pafcolo de gl’ingegni leggieri. Coniervafi anche nella Biblioteca Eftenfe un Codice MSto Fratris Jheophori de Cu~