45° Dissertazione fa dichiarato e coronato Imperator de’ Romani da Giovanni Vili. Tornino Pontefice. Afpiravano nello fteiib tempo alla Corona d’ Italia, e alla Dignità Ce fare a Lodovico Re di Germania fuo Fratello, e i tre Figli Lodovico II. Carloroanno, e Carlo il GroiTo . Ma per lo più accadendo, che ove molti concorrono a qualche Principato, o ricca eredità , dipendente dall’elezione di una o più perfone, fogliano i vóti de gli elettori concorrere in chi più offerifce : per la ftefla ragione Carlo Calvo fu preferito al Fratello e a 1 Nipoti nel proccurare per sè la Corona Imperiale. Non fi fa ingiuria a i Vefcovi d’Italia con penfare , che eili fi pre-valeffero di quell’occafione per vantaggiare i loro intereilì. Reginone, e 1’Autore de gli Annali de’Franchi di Metz di lui fcrivono, che Impz-ratoris nomea a P ree filli Sedis Apofiolica Johanne ingenti predo emit. Anche i Vefcovi fra i Principi concorfero ad eleggere elfo Carlo Ctilvo per Re d’Italia, come abbiamo da gli Atti del Concilio Ticinenfe. Videfi poi fconvolto 1’ Italico Regno fotto Guido, Lamberto, Berengario I. Lodo-vico II. e Rodolfo, e pofcia fotto Berengario II. e Ottone Magno, che fu il primo de gli Auguiti Germanici. Mancato poi di vita Ottone III. Augnilo fenza figli , nuove turbolenze inforièro nel Regno, per tra!a-fciarne molte altre di quello fteiì'o Secolo. Fra tali tempefte più felicemente che prima navigavano non meno i Principi Secolari, che gli Ecciefiaftici. Irnperciocche chiunque afpirava ai Regno, o 1’avea confeguiro , per tirare nel fuo partito gli Elettori, e per maggiormente afficurarfi della lor divozione , cominciò a poco a poco a conferire anche ne’ Vefcovi ed Abbati le Regalie, cioè le Città, le Callella , i pubblici Tributi, i Comitati, le Marche, i Ducati. Non fi fece già in un fubito , ma a poco a poco quella murazione, e accrefci-mento di potenza ne gli Ecciefiaftici ; e in pruova di ciò recar fi p lTo-no molte memorie della fa era antichità. Io mi fervirò qui più volentieri di quelle, che non peranche han veduta la luce. In un’autentico Diploma, che tuttavia fi conferva nell’Archivio de’Canonici di Modena, Guido Imperadore alle preghiere di Leonino Vefcovo di Modena ( chiamato Leodoinào dal Sillingardi e dall’ Ughelli ) concede alla di lui Chie-fa , oltre alle confuete efeniioni e privilegi, ut deinceps Servi & Canuta-ti, perùnentes ad eamòem Ecclefiam nulluni Cenfum nofira: Parti , Jeu pu-blico Minifieriali perfilvant . Più fotto aggiugne : Et concedimus edam vias, yontes, ponas, & quicquid ex antiquo jiire de his Regia: aucloritaù perPro-curatores Reipublicce folveba'ur, idefi ut ubìcumque vias, pontes , ponas in fua terra habuerit, nofira vice liberarti capiendi dibituan ex eis Cenfum ha-beat potefiatem. Et liceat ei fiofjata cavare , molendina confiruere , portus erigere, & fiuper unum milharium in circuitu Ecclefia: Civitatis circumquaque firmare, ad fialvandam ipfam fian ciani Ecclefiam , fu cinque confìitutam Cario-nicam &c. Pofcia Berengario I. Re nell’Anno 902. donò a Gotifredo Vef- covo