3^0 Dissertazione alla più lunga prima di paifare all’altra. E a quefto ripiego fpezialmen-te fi applicavano i facoltofi, a’quali premeva il grande intereffe dell ’a-nima propria . Imperocché , convien ripeterlo , troppo difficilmente fi accomodava al Digiuno , chi potea redimerlo . Odafi San Pier Damiano , che nel Secolo XI. così fcriveva nell’ Epiftola XV. del Lib. I. Dum afflittio a Cunttìs pene rejpuitur, in prafigendis potnitudinum judiáis vigor Canonum jundiius enervatur . Quis enitn Seculaàum ferat, fi vel trìduo per hebdomaiam jejunare preeipias ? Da quefto fonte adunque principalmente provenne quell’immenfa ed incredibil copia di Beni ftabili , che dallo ftato de’Secolari pafsò in quello de gli Ecclefiaftici , e de’quali fi truova memoria nelle tante pergamene de gli Archivj antichi delle Chiefe e de’Monifterj, benché eíía fia la minor parte, eflendo perduta un immenfità d’ altre Carte. Però in quafi tutte le Donazioni fatte a i Luoghi facri s’incontra alcuna delle feguenti Formole, Pro remifjlone pecca-torum-, Pro mercede j Ad Mercedìs augmentum; Pro remedia, o redemùont anima mea , ed altre fimili. Nè folamente donavano i Fedeli de’poderi, ma delle Corti, e Ville intere, e delle Cartella. Ho io divulgato in queft’ Opera affaiffimi Documenti , tertimonj di tal ufo; e qui ho prodotto una Donazione fatta nell’Anno 1004. da Gerardo Conte figlio di Gerardo, qui fuit fimiliter Comes, e da Guilla fua Moglie, al Moniftere di Santa Maria, iìtuato nel Cartello Sereno, territorio di Volterra, propter remedium anima mece ; & anima fuprafcripta Guilla , & Parentum noflro-rum, & de remiffione omnium peccatorum nofirorum . Lafcia al facro Luogo una gran quantità di Cotti e Cartella , porte infra Comitato & Territorio Volìterrtnfs , & Lucenfis , & Populonìenfis , & Roffellenfis -, & infra Comitato & territorio Orbivieto j & infra Comitato & territorio, quod dicitur Tofana) & infra Comitato & territorio Caflro, feu per aids Comitatìs &c. Di più non ne aggiungo. Ma qui finalmente mi vien chiedendo più d’uno: in qual parte del Mondo fi fon ritirati i Canoni Penitenziali : che più non fe ne fente parlare ? E come un Rito sì llrepitofo di Difciplina Ecclefiaftica , mantenuto per più Secoli nella Chiefa di Dio, fia totalmente eftinto. Potrebbe cadere in mente ad alcuno, che in fine fvegliatofi lo zelo de’ migliori dell’uno e dell’ altro Clero, averte ben avvertito il graviffimo abufo , che fatto s’era finallora de’ Canoni Penitenziali, avendo ridotto quafi tutta la maniera di ottenere da Dio il perdono de’ peccati e delle penitenze al donar Beni a i facri Luoghi , averte abolito erti Canoni. E tanto più, perchè tale invenzion di rigori nella Penitenza era una No--vità -, nè i più felici Secoli della Chiefa, cioè i primi cinque 0 fei , 1’ aveano conofciuta , non che praticata . Ma n-on così andò la faccenda. Peniate , fe il Clero , in cui prò cotanto fi rivolgevano i Canoni fuddet-ti, nè conofceva la deformità ? prodotta daU’inmeffe e dall’ avidità fua, era