[2.ti. 19] Alla commissione porti, vie d’acqua, ferrovie 253 che è requisito e batte la bandiera interalleata bianca-bleu-bianca. Le discussioni continuano molto a lungo. Di ritorno all’albergo ho lunghe conferenze coi miei collaboratori, che durano fino a dopo la mezzanotte. È stata costituita una grande commissione per la legislazione del lavoro, che avrà l’americano Gompers per presidente. I nostri delegati sono gli on. Cabrini, Canepa, Longinotti e Abbiate ed il barone Mayor des Planches, commissario generale dell’emigrazione. 2 Febbraio. È domenica e quindi siamo liberi da riunioni interalleate. Ne approfittiamo per discutere fra noi i grossi problemi dell’ora e specialmente la questione finanziaria, quale l’ho esposta anche in pubblico nella mia intervista del 22 gennaio sul Corriere della Sera. Ne parlo lungamente anche con Salandra, che è il nostro delegato alla commissione finanziaria, e combiniamo assieme i passi necessari. Ci assiste Attolico, che fa il giornaliero lavoro di persuasione presso gli inglesi. Per le questioni economiche ho un nuovo valoroso collaboratore, il dott. Alberto Pirelli, col quale ho lunghe conferenze. Con lui stabilisco il lavoro delle nostre commissioni interne. La colonia italiana ha oggi offerto una grande colazione a Salandra, il capo del Governo che ha deciso l’entrata in guerra dell’Italia. La colazione ha luogo nell’albergo del Quai d’Orsay, magnificamente addobbato. Salandra ha pronunziato un applauditissimo discorso sulia fraternità franco-italiana. 3 Febbraio. Alle 15 si riunisce per la prima volta la grande commissione che deve legiferare in materia di trasporti, e cioè deve statuire il regime internazionale dei porti, delle vie navigabili e delle ferrovie. Essa è numerosa, facendone