8i6 Documenti (n. 58) sopra, sarà riservata all’Italia che avrà il diritto di occuparla’'. Io non potrei consentire ad ammettere “il contrasto sorprendente che esiste fra la politica italiana e la politica del Governo greco”. Ammetto che v’è un contrasto, ma è nelle conseguenze delle occupazioni militari rispettive. Mentre le truppe italiane sono state accolte dappertutto con manifestazioni di sincera amicizia da parte delle popolazioni locali, la conquista greca (poiché tutto fa pensare a una vera conquista) ha dato luogo a numerosi massacri, saccheggi e incendi commessi da greci, con la rivolta delle popolazioni turche che formano l’immensa maggioranza della regione. Ricerca di una soluzione possibile. Io sono e sarò sempre animato dalle disposizioni più concilianti allo scopo di arrivare alla regolazione definitiva degli interessi italiani. La nota del 28 giugno afferma che il trattato di Londra, la dichiarazione anglo-francese del novembre 1918 e i 14 punti del Presidente Wilson dovrebbero essere presi in considerazione, benché in modo diverso. Per ciò che concerne la dichiarazione del novembre 1918, io confermo che le do piena adesione, come è detto più sopra. Per ciò che concerne i 14 punti deL Presidente Wilson, che formano nel loro insieme un monumento di saggezza politica, io devo ricordare che il Governo italiano formulò a suo tempo una riserva espressa sulla formula impiegata nei confronti di taluni interessi italiani. Quanto al trattato di Londra del 1915, si tratta, a differenza dei due atti sopra nominati, di un trattato in buona e debita forma. Nessuna specie di giustificazione potrebbe legittimare l’affermazione che questo trattato è in alcuni punti scaduto o sul punto di scadere. Se alcune condizioni di fatto esistenti nel 1915 hanno subito cambiamenti, è facile tenerne conto, ma v’è gran distanza da questo a voler alterare lo spirito del trattato, fino al punto di privare uno solo dei contraenti del frutto della vittoria conquistata in comune. Riferendomi alla conclusione della nota dei signori Clemenceau e Lloyd George, io sono dispostissimo a considerare, d’accordo coi Governi alleati ed associati, l’in-