Settantesimaprima; 417 Di quefte eziandio participarono allora i Monifterj più intigni de’Ma-naci, e poi ftefero i Privilegi anche a quei delle facre Vergini. Angilberga Imperadrice , Moglie di Lodovico II. Augufto , fondò il nobilifli-ino Moniltero di San Sifto di Piacenza per le Monache, il quale dopo qualche Secolo pafsò ne’Monaci Benedettini, che tuttavia lo pofleggo-no . Il Campi nella Storia EccIeSìaftica di Piacenza Tomo I. pag. 458. rapporta due Privilegi d’eiio Imperadore in favore di quel Moniftero dell’Anno 852. e 865. dove non è veftigio di efenzioni. E perciocché inerirà ben quell’infigne Luogo d’effe re maggiormente illu ilrato , ho io dato alla luce altri Diplomi, a me fomminitlrari dall’Archivio fuo. Nel primo, dato PAnno 869. dal fuddetto Augufto Lodovico II.fi contiene la Donazione di alcune Corti da lui fatta alla Conforte Angilberga , con facoltà di poterle donare alle Chiefe, ficcome ella poi frce al fopralo-dato Moniftero nel fuo Teftamento dell’Anno 877. In altro Diploma dell’ Anno 870. efib Augufto conferma alla medefima Imperadrice tutti i fuoi Beni. Ricorfe la iteifa Angilberga a Lodovico I. Re di Germania con ottenere da lui la conferma di tutti i Beni a lei donati dall’ Imperador fuo M irito . Il Diploma è dell’Anno 876. Cercò ella quefto Privilegio, perchè fe mai, mancando il Marito fenza prole mafchile , fofle fucceduto quel Re nell’Imperio, foifero in falvo tutti i fuoi Beni . Vedefi anche un Diploma deli’Anno 866. in cui Lottano Re di Lorena concede a Lodovico II. Imperadore fuo Fratello la Villa H.berna, affinchè poi quefta palli in potere d’Angelberga fua Moglie, Donna induftriofa , che ben iapea far fruttare la tua Dignità . A tali Documenti ho aggiunto un Diploma dell’Anno 882. tratto dall’Archivio della Città di Cremona, in cui Carlo il Groffo Imperadore conferma all’ Imperadrice fuddetta le Corti di Guafidila e Lupara, ed altri Beni a lei donati dall’ Augufto fuo Conforte . Documenti tali fanno conofcere , che il nome di Corte Significava anticamente, non già femplici poderi, ma Ville intere, che per lo più contenevano anche un Cartello; Tali erano Guajìalla , che ha oggidì titolo di Città, e la Terra di Lupara, e quella di Locamo , enunzia-ta anoh’efìà in que’Diplomi. Ma per quel che riguarda 1 diritti del Principato, fpett-jnte allora a i Re ed Imperadori per iftituzion de’Popoli ; e a i Duchi , Marchefi, e Conti per concezione de i Re : nulla com-parifce ne’Privilegi fuddetti.Io so, che il Chiarifs. P. Ludovico Tomaf-fini nella Par. 111. Lib. I. Cap. 28. de Beneficiis fa vedere, che nello fteflo Secolo IX. ad alcuni Prelati furono conferiti Comitati, ed altri tJ-fizj di Principefca autorità , ma non fon tali le pruove fue, che fi pof-ia a braccia aperte accogliere l'opinione fua. Certamente non mancarono a i Vefcovi ed Abbati di quel tempo Vafialli Laici, fottopoftì alla lor Signoria. Ma quefti erano fegni di un privato, e non già di un Prmcipeico dominio , Siccome ancora non fu l’aver de i Serri. Per aver de i