ClNQU ANTESIMAOTTAVA. 2 I J (etìtana un Crifiiano defunto, ma non mai un Martire o Santo. Oltre a ciò, le Lettere B. M. convengono tanto a i Pagani, che a’Criftianu Benché come incolpar quefto iòlo Autore? Non tu egli il primo a fpac-ciar limili vane interpretazioni. Racconta, che tanti Corpi creduti Santi, e le loro Ifcrizioni erano ftate trovate e cavate circa 1’Anno 1615. fino al 1626. ed effere preceduta l’opinione deli’ Arcivefcovo , e d’altri Sardi, che limavano ed afferivano, quelli edere Santi Martiri. Ex-purgatus f'uit il Libro del Bonfante, di cui mi fon iérvito, juxta Indicevi Hifpanum Anni 1640. & decretum j^nclce Inquifitionis generalis Anni 1641. come coffa da una Nota MSta in fronte allo ftampato. Meglio farebbe flato, che quegl’iniìgni Cenfori avellerò dato di pènna a quella gran farragine di finti Martiri, cioè con una tirata d’inchioftro avellerò cancellato tutto il Libro. Chi più vorrà fapere di tal fatto, vegga il Cemento del P. Papebrochio fopra la Vita di San Lucifero Vefcovo di Cagliari al dì V. di Maggio ne gli Atti de i Santi, il quale attefta, che fu deferita a i Cenfori Romani quella ffrepitofa invenzione di pretefi Martiri. Cofa eglino decretaffero intorno, a quello, non è giunto a mia notizia. Poffiatno bensì continuar lo ftupore al fapere, eiferiì con tanto grido diffuia anche per l’Italia la fama delio feoprimento di tante P.e-liquie, che i Piacentini avidamente corfero con grandi iflanze per effe-re ammeffi a parte di sì rilevante teforo. E furono anche efauditi, perchè dall’iniìgne liberalità de’Sardi impetrarono non uno, ma ben Venti di que’Corpi, sì precipitofamente far.tificati. Vieti raccontato il fatto con trafporto di giubilo da Pier Maria Campi, uomo per altro affai benemerito della Storia Ecclelìaffica di Piacenza, nel Tomo I. Lib. VI. all’ Anno 725. Quivi dopo, aver narrata la Traslazione dell’offa di Santo Agoftino a Pavia, chiama i fuoi Cittadini non men fortunati, non folo perchè anch’effi ccnfeguirono il dito indice del Santo Dottore, ma anche nell’ impetrare a'giorni rioflri , per Jingoiare dono del Cielo , dalla mtdt-Jima Città di Cagliari, e dallo fleffo luogo della Bafilica di San Saturnino, non un fol Corpo Santo , ma fino al numero di Venti ; e Tutti, fuorché uno , gloriofijfimi Martiri di Criflo, venuti di là per no [ira buona ventura quafi in un medefimo tempo a proteggere aneli efji quejla Città. Cioè tre di efji nell’ Anno 1643. cinque altri nel 1646. &c. Nè iòlamente impetrarono i Piacentini da i Sardi queili Corpi, ma anche altre Novanta in-figni Reliquie di varj altri Santi, tutti parimente invittiffimi Martin del Signore ( Martirio fondato in una fola Lettera dell’ Alfabeto ) con pofeia aggiugnere. Ma dee qui avvenire il divoio Lettore , non effere alcuno de prenominati Santi o Sante, i medefimi e le medefime , che con gli (leffi no-mi fi celebrano da Santa Chiefa nèCalendarj e Martirologj Juoi : ma df-ferentifjimi totalmente. Ma al buon Campi dovea quello folo o poteva ilpirar foipetto di errore j perchè gli antichi non avrebbero ignorato sì Diff. hai. T. 111. o 3 gran