[25-vi.i81 Contabilità del minsitero 109 vittorie che implicano risultati infinitamente più grandi di altre vittorie che sembrano più importanti. » 25 Giugno. A Milano. Ricevo la visita del prefetto Olgiati e del sindaco Caldara. Prego il prefetto di ritirare il servizio di angeli custodi che ha disposto intorno alla mia casa. Il fatto di essere ministro non deve togliermi la libertà di andare a spasso come mi pare e piace. Il prefetto mi accontenta subito. Espongo poi il progetto pel consorzio fra grandi comuni per l’acquisto e la distribuzione dei prodotti orto-frutticoli. L’aw. Caldara è favorevole. Alle 15 riunione di macellai in prefettura. Li calmo e tutto va a posto. 26 Giugno. Arrivo a Roma. Da giorni discuto con Nitti e con la ragioneria generale la situazione della contabilità del mio dicastero, che è stata impiantata dal signor Arturo Lecchi, già capo contabile della mia ditta, e che è tenuta in partita doppia. Mi hanno dichiarato che tutto ciò è contrario alla legge. La contabilità di un ministero deve essere diretta da un funzionario di carriera, proveniente dalla ragioneria generale; e deve essere tenuta secondo le norme speciali della ragioneria di Stato. Avevo da tempo acceduto alla prima richiesta del ministro del Tesoro, il quale mi fece tenere dalla ragioneria generale una lista di 12 possibili capi contabili, in ordine di anzianità. Mi affrettai a chiedere le necessarie informazioni, specie allo scopo di determinare la capacità di ciascun eventuale aspirante a tenere la contabilità di una colossale azienda commerciale qual è il ministero degli approvvigionamenti e consumi, in cui ogni partita deve essere costantemente tenuta a giorno. Le informazioni e le trat-tattive le feci dirigere dal comm. Graziani, ex prefetto, ora mio direttore generale amministrativo. Ne risultò che il