i<$6 Dissertazione ricco A tinello, Monfìgnore fpofa con effo quella veneranda Madre. Quefls cerimonia finita, fen^ altro dire, ella torna in Clan fura , e il Vefcovo jegui-ta la fua gita verfo il Duomo . Quivi in nome della Badeffa gli è prefenta- 10 un Letto riccamente fornito &c. Una più lunga Relazione di quel Rito, fatta PAnno 1400. ho io data alla luce; ma qui baderà quanto s’è detto . Più non s’ ufa una tal funzione, che bella dovea parere una volta, ma forfè non comparirebbe a’noltri tempi. Tfmpo è ©ra di ricordare, che da molti Secoli è ceffato l’Ufizio degli Avvocati delle Chieje, da cui traffero il lor Cognome varie nobili Famiglie d’Italia. E’venuto meno anche l’altro deiVieedomim , di cui reità qui da dir due parole. Poco fa vedemmo, che in Piitoia i Buon-vaffalli davano al nuovo Vefcovo la tenuta del Vefcovato . Vo io fo-fpettando , ch’eglino godeffero la Dignità di Vicedomini, e quefta fof-fe ereditaria nella lor Famiglia . Era appoggiata a i Vicedomini la cura de’Beni temporali del Vefcovo, di modo che diverfo non era l’Ufizio loro da quello del Maggiordomo, o Economo, o Maftro di Caia d’og-gidì , fe non che godevano un’autorità di lunga mano maggiore. Cioè Spettava ad eiTi il giudicare nelle liti o delitti de’Vaffalli, e mancando di vita il V/éfcovo , eiìì cuftodivano il Palazzo, e le rendite del Vefcovato. Però il truovano a neh’effi chiedere giuftizia ne’Placiti. Nell’Archivio Archiepifcopale di Lucca efifte un Placito tenuto nell’Anno 900. da Pietro Vefcovo di Lucca , in cui Viventius Archipresbyter & Vieedo-minus caujam da pars ipfius Eccleficz Epìfcopatui agebat. Scrive il Du-Cart-ge : Vicedominos edam ex ordine Clerici habuere Abbates, qui interdum iidem, qui Advocati. Per me li credo differenti Ufizj. Anticamente è vero che 11 prendeano folamente dal Clero Secolare , ma col tempo fu conferito quell’ impiego anche a i Laici, e paffava per eredità ne’ lor Succeffori della fteffa Famiglia, laddove gli Avvocati furono fempre Secolari. Di là appunto prefero il Cognome alcune nobili Famiglie d’Italia, oggidì appellate de’ Visdomini. In Milano tuttavia fra le Dignità del Capitolo della Metropolitana fi annovera il Vicedomino. In Firenze a’tempi di Dante era in vigore la Famiglia de’Visdomini, indicata in que’ ve rii dei Canto XVI. del Paradifo Così furono i padri di coloro , \ Che Jempre che la Chiefa vojìra vaca , Si fanno graffi flando a Concìfìoro , Per teftimonianza di Benvenuto da Imola qui fono mentovati i Vìcedo-mini. Rapporta 1’Ughelli ne’Vefcovi di Firenze una Carta dell’Anno 1084. a cui il fottoferivono Guido Vicedominus , Albico Caufidicus & Vi-cedominus, Petrus Vicedominus. Non foleano le Chiefe avere fe non un Vicedomino, e qui fe ne truovano tre: cofa rara* ma forfè per effere tutti