CiNQUANTESIMAQUARTà. 163 cuita nel 1099. fra i Canonici della Cattedrale di Lucca, e Guido figlio di’ Ildebrando in occafion de i danni da lui inferiti ad eiìi Canonici. Proprio di quefti piccioli Tiranni era di fufcitar guerre contro i men potenti, e d’ infettar le ftrade a guifa de gli affa/lini , talmente che non era mai fieuro il pattare per la loro giurisdizione . Quanto più nobili e ricchi erano i pellegrini, tanto più grande era il loro pericolo di eflere imprigionati , e forzati pofcia a redimere la lor libertà con isborfo di molto oro. Non è una Favola quella di Gino di Tacco fra le Novelle del Boccaccio; e nella Par. II. delle Antichità Eftenfi ho io riferito ciò che accadde a Niccolò III. Marchefe d’Elle, Signor di Ferrara, Modena &c. che in un fuo viaggio fu prefo dal Cartellano del Monte San Michele. Motivo abbiam di rallegrarci di quefti uhimi Secoli, ne’ quali fon cedati quefti piccioli prepotenti. Dirà alcuno , eflere pattata una tal malattia ne’Prin-cipi maggiori, che tanti^ danni recano colle lor guerre. Ma ii vuol ricordare , che non finiranno mai le tribolazioni in quefto paefe d’ efilio, e potremo folamente fperare una vera pace e felicità nella Patria, dove fono iftradati i buoni, e potremo giugnere ancor noi, fe non cefleremo d’ effere veri Crirtiani . DI SSERTAZlONE CINQUANTESIMAQUINTA. Delle Rapprefaglìe . JAcopo Malvezzi nella Cronica di Brefcia da me data alla luce nel Tomo XIII. Rer. Ital. cosi fcrive nella Dift. 8. Cap. 115. Per hcec tempora ( cioè nel 1289. ) Reprefaliee in fingulis Civitatibus Lombardorum concejfx fuerunt. Quod faclum adeo contra rem publicam invaluit, ut non dum-taxat mercimonia per nulla loca dijcurrerent, fed ncque ad alienas Civitates ullus iter arriperet. Denique harum Reprefaliarum abhorrendus ufus non fo-lum Lombardiam , fed & totani Ltaliam, alias quoque nonnullas Provincias difeordiis ac malis plurimis conturbava . Famofa in vero una volta fu , e fommamente perniciofa, e quafi diffi deteftabile la confuetudine delle Rapprefaglie ; le quali cofa foffero, ce lo dirà 1’Autore del Breviloquio preffo il Du-Cange, che così le definifee : Reprefaliee dicuntur , quando aliquis oriundus de una Terra fpolvatur, aut damnificatur ab alio oriundo de^ alia. Terra , vel edam fi debitum non Jolverit ei. Tunc enim datur potè-fias ifli fpoliato, quod ibi fatisfaciat contra quemìibet de Terra illa, unde efl fpohator debitor. Se accadeva per efempio, che qualche Modenefe da un Bolognefe veniffe fpogliato , e portatane la querela a i Magiftrari di Bologna, niuna giuftizia potea ottenere : allora lo fpogliato implorava il L 4 fuf-