2 éo Dissertazione avranno eflì luogo in quedo Compendio, ficcome nè pure altri iìmili Atti de gli Anni 1270. e 1280. Ho in oltre pubblicata una lunga Lettera di alcuni Preti Ferrarefi ferina nell’Anno 1272. a Giovanni Cardinale, dì San Niccolò in Carcere Tulliano, con cui pretendono di provare la Fede Or-1 od offa di Pungilupo coll’ attedare, che codui con fiamma umiltà fi accodava al Tribunale della Penitenza, e ciò ibvente faceva fra l’anno. Altro nondimeno non vien da effi provato, fe non quedo folo punto, cioè che Pungilupo confeflava i fuoi Peccati a i Sacerdoti: artificio appunto da lui praticato per ingannar la gente, come fece queU’altro non men irido nelle Novelle del Boccaccio. Tutte quede in fatti erano furberie di Pungilupo grande Ipocrita, e folenne Eretico. E quanto alle credute miracolofe guarigioni a lui attribuite, fi può credere, che fodero finzioni de’fuoi feguaci, o pur fi debbono attribuire alla troppa credulità dell’ignorante volgo; ovvero alla viva fede in Dio della gente pia: giacché non ai Santi, ma a Dio appartiene il far grazie, e cole miracolofe. Nè qui occorre riferire ciò che de’Miracoli hanno fcritto i Teologi, nè aggiugnere quello, che Gui-berto Abbate rifponde nei Libro I. de Pignor. Sancior. alla Quidione: Ut rum Deus Jimplices quoque exaudiat, quum per eos invocai ur, quos effe SanSos non con (rat. Non c’è, dico, bifogno di quedo , perchè abba-danza fi ricava dalla tedimonianza di alcuni, che i Falfarj veramente fi dudiarono d’ingannare i Cattolici in far loro credere la fantità di Pungilupo. Altrettanto fece egli dello, perchè da gli altri Atti, che ho dati alla,luce, fi rende palefe, che codui nell’Anno 1254. fu feoper-to da i facri Inquifitori per difenfore d’empie fentenze, e podo per quefto in prigione, da dove fu liberato, perchè abiurò quegli errori, e premile di vivere fempre nell’unità e credenza della Fede Cattolica. Ma Pungilupo poco fi ricordò de! giuramento, e peggio che prima fe-guitò a delirare, coprendo con incredibil Ipocrifia, e con tal arte la fua Erefia, che gli riufeì d’imporre a non pochi, e d’edere in fine tenuto per Santo da gl’incauti ignoranti. Intanto egli facea la vitande’ Poveri di Lione Eretici, e nella lor Setta morì. Stavano nondimeno vigilanti gl’Inquifitori di Ferrara, e nell’Anno 1270. cominciarono contra di Pungilupo un procedo, perchè già il fofpettavano tinto di Ere-lia. Fu continuato quedo per molti anni, finché incontradabilmente provata l’empietà di lui, e lignificata a Roma, Papa Bonifazio Vili, chiamò a Roma nell’Anno 1300. l’Arciprete ed alcuni Canonici del Capitolo di Ferrara, acciocché fe aveano qualche cofa da dire per dife-fa della mal creduta fantità di codui l’efponedero nella Curia Romana. A queda antifona atterriti que’ Canonici, fpedirono 4in Proccuratore a Roma, il quale non avendo potuto avere udienza dal Papa, fece u-na Protejla, che io ho dato alla luce, Del pari ho io pubblicato il Pro-