QUAR ANTESIM'AQ UART A. 2, 5 Morbo cotanto s’inafpriiìe, che poi produfle delle vergognose leene, e molte morti con divenire sì familiare e nocivo , e vada ora calando la rabbia fua: lafcerò cercarlo a i Difcepoli d’ Efculapio. Torno a Caffiodoro, il quale anch’egli fcriffe, e trasmife a ì poile-ri gli Opufcoli fuoi di Dialettica, Aritmetica, Muiica, Geometria, e Agronomia. Abbiamo poi nel Codice Carolino la Lettera XXV. fcritta da Paolo I. Pontefice Romano a Pippino Re de’Franchi circa l’Anno 758. dove fi legge: Direxlmus excellenùffimce prceeccellcnùce. veflrce & Libros, quos reperire potuimus, tdefl Antiphonale, & Refponfalem, infimul Arreni Dia-leclicam 'Ariflotelis, Dionyfii Areopagiicc Libros, G^ornetncam, 0rtkographiam, Grammaticam, omnes Grceco eloquio Scriptores. Così predo il Du-Chefne To. III. Scrip:Frane, dalle quali parole intendiamo, che la Dialettica di Anfìo-tele molto prima di quel che fi crede, fu in mano ed ufo de’Franchi. Ma nelle edizioni del Gretfero e del Lambecio chiaramente fi legge Arten Grammaticam A ri fio teli s , e non già Dialeclicam , come abbiam daU’infi-gne Codice MSto della Biblioteca Cet'area, onde furono eftratte quelle Lettere. Però di qui non fi può ricavare, che la Dialettica di Ariilotele fòfie allora tradotta in Latino dal Greco, e molto meno dall’Arabico. Giovanni Monaco Italiano, che* circa l’Anno 950. fcjiffe la Vita di Santo Oddone Abbate Cluniacenfe, preffo il Mabillone nel Secolo V. Acl. Sancì. Ben ed. fcriffe, ch’egli andò IJ a ri fio s , ibique Dialeclicam Sancii Auguflini Deodato fìlio fuo miffam perlegiffi, & Marùanum in Liberali-bus Artibus frequenter leclitaJJe fotto Remigio Monaco di Auxerre. Sotto nome della Dialettica di Santo Agoilino vien creduto difegnato il Libro de Deccm Cctegoriis, una volta, ma fenza ragione, attribuito a Santo A-goftino. Eìcco dunque qual Dialettica folle in ufo nel Secolo X. e quaL Autoce di tale argomento fi metteiTe in mano .de’ difcepoli. Anche lo flelTo Gerberto, che nell’Anno 999. afeefe al Pontificato Romano col nome di Silveilrq IL ( creduto Mago dal vo!g% ilolto, non per altro , fe non perchè infegnava l’Arti Matematiche, allora ignote ) pare che non altronde che da i Latini antichi prendeilè la Dialettica, la Geometria, J’Aftronomia , ed altri ornamenti dell’Arti Liberali. Scrive egli nell’Epift. 8. preiTo il Du-Chefne Tom. II. Sperate.-a nobis oclo Volantina Boeihii de Aerologia ( cioè dell’ Agronomia ) presalarifima quoque fi-gurarum Geometrica. Chiede ancora nell’Epift. 22. 1 Libri di Boezio Peri-hermenias -, e nell’Epift. 9. Librum Demoflhenis Pliilofophi de morbis ac. remediis oculorum, qui inferibitur Ophthalmicus ; e nel” Epift. I >0. Mani-lium de Aflrologia. Nell’Epift. 15. delle aggiunte al Du-Chefne loda Cel-fum Comelium, che tratta di Medicina. Nè io negherò, che in que’me-defimi tempi, ed anche prima, qualche merce Arabica foffe trasportata in Latino, come farebbe di Algebra, di Aftronomia, e di Medicina; delle quali Arti fi dilettò molto quella Nazione. Imperciocché 'Io, ilefiq Get-