IH PREFAZIONE DELL’ ABATE GAETANO CENNI. Mio impegno è neìla Prefazione di queflo terzo Tomo delle Antichità Italiane del celebre Muratori , da lui fletto compendiate in volgar lingua per corredarne gli Annali , di prevenire i Lettori meno eruditi, affinché non reflino ingannati da alcune opinioni del Chiari/lìmo Autore, il quale, come accade a chi fi propone i-mmenfiià di materie da illuftrare, non Tempre ha colpiro nel fegno. Molto per verità fi apprende nelle 31. Difìertazioni contenute in queflo volume per la floria sì Ecclefiaflica, che Civile de’baili tcn pi. Ma per quel che riguarda i facri riti, o difciplina della Chiela, per aver voluto efaminarla troppo da lungi , falendo fino a’ Secoli primi, ed anche talvolta all’ifleiTa origine ; non fembra, che bafli ciò ch’egli propt ne contro Scrittori dottif-limi, che di propofito hanno Icritto d’ alcuna delle molte materie , eh’ egli s’è addoflate . In ordine pei alia Storia Civile, per quel che riguarda Roma, e il Principato della S. Sede, non fa egli altro, die ripetere ciò che invalidi mente foflenne da Giovine , e in tutte le Opere fu e è andato pofeia di tempo in tempo fortificando con nuove feoperte, credute da lui di gran memento, ira deboli in realtà e irifficaci come le già avanzate. Che peiò alle dottifiìn e Rifpofle già pubblicate da’ due Chiariffimi letterati Fontanini e Zaccagni poco a me rimane da aggiu-gnere . Contuttociò e l’efame del Diploma Ego Ludovicus, che me lo ha fatto trovar fincero, contro Pagi , Muratori, e Beretti, che falvarnon potevano i lor nuovi fìflemi, fenza dichiararlo falfo j e qualche nuova rifleifione alquanto oppofla a quei due celebri Letterati, mi perfuadono, che non farà inutile quel poco, che refla da aggiurgere. Io ben m’avvedo, che impazienti taluni di fentir la dottrina d’Autore sì rinomato , non hanno a grado, ch’io lungamente gli trattenga , difapprovando quel eh’tifi credono indubitato, perchè aflerito da quel valentuomo . Ma per coflcro io mi prctefto di non fcrivere . A quelli foli io favello preientemente , i quali alle opinioni d’uomini quanto fi voglia fcienziati e chiari, antepongono la verità delle cofe. E perchè mia intenzione non è di formar loro un catalogo di tagioni oppcfle alle medefime opinioni quà e là fparfe in tutta l'cpera, acciocché lo conful-tino, quando fe ne prefenta loto la occaiione : ho deliberato d’ accennarle , anzi che divifarle qui in principio, e più 0 meno diffufamenre trattar nelle note, difpofle a’fuoi luoghi proprj , la varietà di efle , a propotzion delle materie, alle quali appartengono . Ciò fpecialmenre in- a 2 tendo