74 Dissertazione Monaci di fottoporre al dominio di Ferrara, e de i fuoi Principi quella Giurisdizione, con eiTerfi poi eglino trasferiti ad abitare in Ferrara, e re-ftar tuttavia il Governo Spirituale controverfo fra il Propofto Pompofia-no ( la cui elezione per Giuspatronato appartiene al Sereniflimo Duca di Modena ) (5) e i Vefcovi di Comacchio. Anche il Vefcovo di Cene-da efercitava anticamente l’autorità temporale Sopra tutte quafi le Terre ed uomini della Sua Diocefi. Con avido occhio mirava quefta preda il Comune di Trivigi, nè mancarono pretefti per muovere guerra a quel paeSe. Il terrore dell’ armi, gli omicidj , e i Saccheggi indugerò Matteo Vefcovo di quella ChieSa nell’Anno 1190. ad accordarli co’TreviSani , e a Sottoporre le Terre del Suo VeScovato alla loro giurisdizione, come corta dal Documento , a me Somminirtrato dall’Archivio Eftenfe. Un’ altra concordia Segui poScia fra loro nel 1103. che parimente ho data alla luce. Cosi in que’ Secoli di ferro niun rifpetto avea 1’ umana cupidigia alle Sacre perSone e Luoghi; e ciaScuno a mifura delle Sue forze fi arricchiva colle loro Spoglie. Ci furono veramente alcuni Prelati, che invaghiti a guifa de’ Laici del glorioSo, ma pericoloSo meftier dell’ armi, vollero talvolta entrar in guerre, e palTando fopra ogni Scrupolo, condurre eglino fteffi le loro truppe. Se la finiftra fortuna li condannò a laSciar in preda ai vincitori nemici le lor Terre, Senza poterle poi ricuperare , non è da meravigliartene . Il che però non dico, quafi forte lecito a coloro l’attribuirli, e il ritenere i Beni, eh’erano delle Chiefe. Imperocché anche fecondo le Leggi Imperiali, come Sopra accennai, qualora il Vefcovo o Abbate, pofleffore di Feudo dato da i Re od Jmperado-ri, diveniva reo di ribellione o d’altro grave delitto: perdeva egli bensì 5uel Feudo in Sua vita; pojl mortem vero ejus ad Juccejjbrem ejus revert'uur "'eudum, come abbiamo dal Lib. II. de Feud. Tit. 40. E quefto con ragione , perchè al dire di Ottone da Frifinga Lib. II. Cap. 12. de gejl. Frid. /. Ecclejìarum Fenda non perfonis , fed Ecclejùs perpetualiter a Prìn-cipìkus tradita Junt. Ma i più de’Sacri Pallori anticamente , tuttoché ab-borriffero e fuggiflèro le guerre , e niuna giurta occafione deflero a i potenti Laici di far loro del male , pure troviamo , che rimafero fpogiiati de i lor dominj: confeguenza di que’tempi, ne’quali più forza avea 1* Ambizione che la Religione in cuore de gli uomini . Ognun sa, quanto fortero alieni da ogni penfier di guerra , e da’politici imbrogli i Collega delle (acre Vergini . Godevano ancor querte una volta non poche Cartella , Rocche, e Giurisdizioni, loro concedute dalla munificenza dei Re ed Imperadori, o pure dalla Pietà de’Fedeli. Ho io prodotto due Diplomi fpettanti a due infigni Monirterj di Pavia, che ci danno a co-noicere , quante Cartella follerò anticamente di loro dominio. Antichif-iìmo è quivi il Monarterio del Senatore, perchè fabbricato nell’Anno 715. regnante il Re Liutprando, e tuttavia fiorifee alimentando nobili (;) Vedi Le Annotazioni in fine del Tomo. Ver-