542- Dissertazione le fuddette protette , e la roba toccava al Moniftero. Noi Tappiamo dal Concilio Cabilonenfe 11. dell’ Anno 815. che 1’ arti dell’ avarizia entravano in sì fatte prede. Ivi fi legge al Cap. VII. Confiituit facer ifle con-ventus , ut Epfcopi , five Abbaies , qui non in jruBum animarum , Jtd in a-vantiam & turpe, lucrum inhiantes, quoslibet hommes alle3&s cìrcumveniendo toionderunt , & res eorum tali perfuafione non folum acceperunt, Jed pouus fub-ripuerunt, Poeniientiee Canonica fubjaceant &c. Quel che è più, aggiungono : Res namque quce ab illeclis & negligentibus lì atee , ab avans & cupiòis non Jolum acceptee , fed raptez nofeuntur, heredibus reddantur , qui dementia. parentum, & avariiia incentorum, exheredati eJJ'e nofeuntur. Gloria è di Car- lo Magno l’avere ifpirata a i Velcovi una tal coftanza e zelo. Veg-ganfi finalmente ne gli Analetti del P. Mabillone le Lertere di Siberto Priore di San Pantaleone, e di Rodolfo Abbate di San Trudone , dove fi leggono i feguenti verfi : Quando vult aliquis , ut fiat Ccenobialis , Ex omni, quod habet t partes eequas faciat tres . Unam paupenbus det , & una domi teneaturj Tenia debetur Sanchs , ad quos gradietur, Hoc ego jufiitiam magis afferò, quam Simoniam . Indizio è queflo, che alcuno allora tacciava di Simonia 1’ aiTorbirfi da’ Monifterj le facoltà di chiunque fi facea Monaco . In Quarto luogo anche le Chiefe e i Monifterj, che abbondavano di facoltà , iì procacciavano altri Beni, comperandoli non meno di quel che faceflero i Secolari. Perchè innumerabili efempli di tali acquifti fi veggoao nelle Carte de gli antichi Archivj Ecclefiaftici, e nelle Croniche de’Monifterj, altra pruova non ho io creduto di addurre, che uno Strumento tratto dall’Archivio de’Canonici Regolari di Piftoia, e fpet-tante all’Anno 812. in cui Guillerado Veftovo di Pifioia vende molti Beni ad lldeperto Abbate del Moniflero Pifioiefe di San Bartolomeo. Quefìo Vefcovo è chiamato dalTUghelli Vuìltreiradus . Da ciò poi procedette, che ne’Diplomi de i Re ed Imperadori fi vede confermato a i facri Luoghi tutto quello, che in addietro hanno acquiftato, o in avvenire ac-quifteranno ex emtione , traditione , comparatione , commutatione &c. La qua/l verità ancorché non abbia bifogno di pruove, pure l’ho confermata con un Diploma di Berengario E Re d’ Italia , il quale nell’ Anno 898. confermò tutti i fuoi Beni al Moniftero Pavefe di Santa Maria Teodo-la, oggidì della Pofierla. Dell’ Anno 899. fi truova altro fuo Privilegio in favore delle medefime facre Vergini. Delle Permute ancora di Beni fatte da gli Ecclefiaftici aifaiifimi efempli fi truovano. Una fola ne ho io prodotto , fatta nell’ Anno 944, da Pietro Abbate del Moniflero Vero-nefe di Santa Maria ali Organo , In