Cinquantesimaseconda; 129 proponebatur ad Majus Confilium Communis Paduce , utrum prafòiclì Sapien-tes debere nt fequentibus qui nói ci m diebus in prcediclo officio permanere. Nè mi fi rooitrerà oggi Repubblica veruna , che non ii ferva dello lUffo metodo; perchè mun difficile affare, che efiga fegreto, fpeditezza, ed improvvifi configli, ripieghi, e rimedj, fi potrebbe compiere, quando 1» autorità dell’ Imperio non fi riduceffe a pochi , e alle più iàggie tefte della Repubblica.' L’Aulico Ticinenfe nel Gap. 13. delle Lodi ai Pavia ( Tom. XI. Rer. hai. ) defcrivendo il Governo della fùa Città, così fcri-ve : In Civitate funt quidam pauciffimi per Commune Sapientes electi, per quos omnia, ardua & J'ecreta negotta pertraftantur, qui per certum campance fonum vocantur. Ecco il Configho, che anticamente fi chiamava della. Credenza. . Pojì illos funt ala plures , per quos traclantur negotia non tam ardua , & ii dicuntur Centum . Et fi per alium diffimiUm fonum vocantur, ii funt ÀI Ile . Poflremo quum debet totus Populus convocarla fit alius diverfus fonus. Premefle tali notizie, facilmente s’intende ciò, che voglia dire Ottone Morena nella Storia di Lodi pag. 961. del Tom. VI. Rer. Ital. dove fcrive, che alcuni Lodigiani venuti dalla Corte dell’Icnperadore riferirono l’operato da loro Confulum Confilo, aliorumque Sapientum de Laude , qui Credentiam Confulum jurarant. Ecco che folamente i Confoli e i Savj della Città, che aveano giurato il fegreto, intervennero a cjuel Coniglio. Più fotto egli rammenta Confules & Sapientes, qui de Cr&dentia fiera, nt . Alnove dice, che gli Ambafciatori Cremonefi venuti a Lodi, Confilium ac totani Laudenftum Credentiam convocajfe : cioè il Configlio fegreto. Ma affinchè più evidentemente comparilca la forza della voce Credenza, eccole parole dello Statuto MSto Modenefe dell’Anno 132.7. Ju-ret Miles Poteflatis, quod Credentias ipfius Poteflatis & Communis Mutino: perpetuo tenebit, & nemini pandet. Cioè ciafcun Podeflà feco menava due Militi, chiamati Compagni, o Ajfejfori , l’uno de’quali fotto il Podeilà amminiftrava la Giustizia Civile e Criminale, e l’altro l’Armi per efe-guire le rifoluzioni d’effo Podeftà . Nel fuddetto Libro de gli Statuti Mo-denefi v’ha una Rubrica de pumendo pandentes Credentias colla feguenti parole : Si aliqua traclarentur, ordinarentur, vel fierent per Dommum Pote-flatem vel Sapientes fuper aliquo facto feu negotio , & impofia effet Crederi-tia de preedielis , & aliquis panderet alicui, vel in aliquo referret , quee ordinata effnt : Dominus Potejias habeat liberum arbitrium inquì rendi & p'u-niendi &c. Così ne gli Statuti di Bologna Lib. V. Rubrica v’ ha De pària propalaruis aliquam Credentiam (ibi impofiiam per Regimino. Civitatis Bonomie . E ne gli Statuti MSti di Ferrara del 1264. dove è il giuramento del Popolo di Ferrara al- Marchefe Obizzo d’Effe , fi legge: Et om-ncs Credentias a Domino Marchione , vel ab ipfius Capitaneis mihi commif-fxs, celatas habebo Oc. Di più nel Lib. I. Rubr. 8. d’efìì Staturi fi veggono adeguate fecento Lire di Ferrarmi , qua per duos bonos & legales D.ijf. hai. T. II1. I t viros ,