4$ 8 Dissertazione ii'iKcktfl fu .dr. Desiderio Re de i Longobardi. Vi fi aggìanfe anche un* ]Viotmilero, che dura tuttavia poilecìuto da 1 Monaci Olivetani. Landolfo iuniore Storico Milanefe nel Capit. 14. Tomo Quinto Rer. hai. rammentò Monaftcrium de Clivate , ma dee dire de C'lavate, come ha Stefa-jiardo nel fuo Poema pag. 91. Tom. IX. Rer. Ital. Odali ora ciò , che deli’Abbate di quel Luogo nominato Algijo fc riffe Federigo I. Augufio in un Privilegio a lui conceduto nel 1 162. e da me dato alla luce. (¿uum ad promovendum Impera honorem , & ad debellandos hojles Imperli, prceci-pue Med'olanenfes , Italiani cum exercnu intraverimus, inter multos quidem Jideles , qui nobis in laboribus nojlris fideliier ajtiterunt, inveniinus venerabi-lem Algifum Clavatenfis Ecclejice Abbatem, quem devoti(fimurn nobis ac fide-iijfimuni certis argumenùs experti Jurnus . Multis enim retrorjum abeuntibus, preediclus Abbas flit vir fidelis , & confìans nobis fumiter a alia fu , & in.mo-cilis nobiscum perfeveravu ; nobisque & Imperio tam magna tamque prcccla-ra Jervitia exhibuit, quod dia prce oculis volumus habere , Ù 'a corde nojlro numquam delebuntur. Non difapprovo io la fedeltà di quello Abbate ver-fo l’Imperadore ; ma nè pure faprei commendare tanta parzialità di lui contra Milano fua Patria. Se gliene venne del male, dappoiché nell’ Anno 1267. il Popolo di Milano tornò in forze, e diede poi una rotta a Federigo: chi di grazia fe ne ilupirebbe ? Parlano le Storie d’ altri Ec-clefijftici Prelati , che per effeiii troppo intrigati nelle guerre , e ne gli affari Secolarefchi, patirono gravi danni, avendo perduto non poche poffeffioni, Decime, primizie, Livelli, ed altri diritti e comodi. Ad alcuni Vefcovi, ed Abbati nondimeno fu più favorevole la fortuna, perchè conièrvarono i lor diruti illeii, ed anche perduti li ricuperarono. Però in alcuni paeii le campagne per la maggior parte pagano tuttavia Cenfo alle Chiefe a titolo di Livello : il che fpezidlmenre fi offerva nel Ferrarefe , Mantovano , ed altri Luoghi di Lombardia. Imperocché tal copia di Beni anticamente era pallata ne’Vefcovi, Canonici, Monaci, Monache, ed altre Chiefe, che in qualche Luogo appena v'era un càm-po , che non fbffe pofltduto dalle Chiefe, o per diritto Livellano da loro dipendere. Anche l’Ughelli nel Catalogo de’\efccvi di Btnevemo oflervò lo l'teffo de i Beni di quella Provincia . Per vietar dunque a i Veicovi, Abbati, ed altri Rettori delle Chiefe il dilapidar da li innanzi , e l’alienare il facro patrimonio , di cui padroni non fono , ma amminiilratori : i fommi Pontefici, e i Concilj con varj Canoni e Leggi vi fi oppofero , come fi può vedere nel Decrero di Graziano, nelle Decretali, e nelle Raccolte de’ Concilj. E finalmente in Italia fu proibita fenza licenza del Sommo Pontefice l alienazione de i Beni Ecclefiaftici . Ho io prodotto uno Strumento dell’Anno 1216. in cui Pagano Vefcovo di Volterra dona alcuni Acquedotti e felve al Moni-fiero di San Galgano, con effervi inferito un.Breve di Papa Innocenzo ///. che