SETTANTESI MAQUART A, 48! Vano le Lettere, pofcia appellate Bolle dal Sigillo d’effe. Ha più di mille anni , che ciò fi praticava , ficcome dimoilra una Carta di molto corrotta Latinità, ch’io copiai dal nobiliffinio Archivio dell’ Arcivefcova-to di Lucca, e che parve a me originale. Fu etta Icritta nell’Anno 715. per teftimonianza , che Talejperiano Vefcovo di Lucca avea conceduto 111 Benefìcio un picciolo Moniftero con lo Spedale de’Pellegrini annetto a RomoaUo Prete* Merita ivi rifleflìone il dirli, che Rcmualdus Presbyter ur.a curri muliere Jua , cioè con fua Moglie, era foto 111 pellegrinaggio prò anima fui., e venuto da Oltrepò s’era allogato iu quel Monittero con ìftituirvi ancora un picciolo Spedale. E però il Vefcovo gh concede di aver cura di quel fanto Luogo tam tu, quam edam & Presbiteri tua. Si meraviglierà qui taluno, e chiederà, come fotte permef-fo a quella Pretesa lo ftarfene col Prete fuo Conforte, quando fappia-mo , che almeno nella Chiefa Latina fin da i primi Secoli della Chiefa a i Sacerdoti era preferirla la continenza . Vero è quello -, ma anticamente da che un Coniugato era ammetto a i (acri Ordini, tanto egli che la Moglie proiettavano da lì innanzi il Celibato 5 e quella non era più chiamata Moglie , ma Sorella ; come provai nella Ditter. de Agape-tis 6’ Synifa&'s ne’ miei Anecdoti Greci. Però tempi vi furono , ne’qua-li fu permetto a i Preti 1’abitar tuttavia colle Mogli, purché s’attenef-fero da-ogni carnai con merzio . Si moftra qui più rigorofa la Difcipli-na de’nottri tempi, e con pm ragione. Un’altra Bolla ho io dato fuori , ricavata dal l'uddetto Archivio , per cui Perideo V?/covo di Lucca nelF Anno 783. coftituiice Rettore della Chiefa di San Miniato in Quarto Autchis Chenco . Ancorché quella Chiefa fotte Hata fabbricata da gli Antenati di quel Cherico , e fpettatte a lui per titolo di Giuspatronato : pure fenza il confenfo, e la confermazione del Vefcovo non potè acqui-llar quella Rettorìa. Or quanto più fi richiedeva quello nella collazione delle Parrocchiali, dove s’ han da mimllrare i Sacramenti ? Ho io data la Bolla, con cui Pietro Vejcovo di Lucca nell' Anno 904. conlerì a Gumberto Prete EccUfani Ulani, cui vocabulum e fi beati Sancii Johanni Baptifice , fta loco & fimbus tamari, quod ejl Plebe Bau [male 6’c. cum aliis Ecclefiis fubjeclis ¡pfius*Plebe . Ad efìa Bolla fono iottoicrit-ti molti Canonici. I pm d’etti s’intitolano Presbtter & Cardinalis , Siccome offerv. miro nella Differtaz. LXI. non la fola Chfefa di Roms ebbe per fuo ornamento i Cardinali , ma anché moltifìime altre ; e quello nome indicava, che erano Rettori di qualche Chieia. Qui vediamo, che fotto la Pieve o iìa Chiefa Battefimale, fi contavano altre Chiefe prive del Battittero , Oratorj , Cappelle, e piccioli Momfterj, fopra i quali godeva alcuni diritti il Parroco, o fi a Piovano. Quelle Cappelle nondimeno aveano anch’fffe il proprio Rettore, il quale a riierva del Battemmo miniftrava gli altri Sacramenti convenienti a Sacerdoti Pa-Dijf. ltal.T. III. H h fiori