Quara ntesim aquarta; ii tino". V’ ha ancora in quello Sermone un paflò tutto ibmigliante al Serni. 165. fra le Opere del Grifologo, de ordinatone Projecli Epifcopì Foro-cornehenfis, il quale 'niun dubita che non iìa di eflb Grifologo. Però abbiamo di che pervaderci, che anche gli altri Sermoni fon parti legittimi e naturali di San Pier Grifologo, e non prefi per adozione da Se-veriano. Regola poi dell’Arte Critica è, non dover noi cotanto oilinatameti-te fidarci de’Codici MSti, ancorché venerabili per l’antichità, allorché portano il nome di qualche Autore, che non fi lafci luogo ad altro più fondato parere. Imperciocché Io itile, altri Codici, l’argomento del Libro , gli Scrittori ivi citati , e i fatti che ivi s’incontrano, poflono con ragione, e talvolta debbono inchinare l’intelletto noftro , che iìa da riferire quel Libro ad altro Autore. Chi è pratico Se’Codici MSti 3 o legge le difpute de’Critici, facilmente fcuopre , che anche ne’titoli de’ Libri fon trapelati alle volte de gli errori o per poca avvertenza «de’Co-pifti , o per malizia. Non mi pento di aver anche detto per malica, e vo’confermarlo con una forfè utile oflervazione. Fu pubblicato dal P. Matteo Raderò , perfona dottiiìima della Compagnia di Gesù Chronlcon P afe ha le, o fia Aìexandrinum col tello Greco e la veriione Latina nell’ Anno 1615. in Monaco . Per valermi delle parole del Celebre Du-Can-ge nella Prefazione alla medeiìma Cronica, riilampata in Parigi nell’Anno i688.*cbbe il Raderò alle mani per far La fu a edizione una copia di elio Libro MSto confermata in Biblioteca. Augufiana, manu Andrea Dar-marii Antiquarii deferiptum , prolude hrera rccenùori s ut teftatur Raderus , & a Sylburgio t ritinta jfex aureis So la ribus emtum -, & Hoejchelio donatum , ab eodem Hs cicli elio Reipublicce deinde Augufiana: oblatum, ex quo Ifaacus Cafaubonus pleraque excerpfit, qua non femel in Notis ad Capitolinum laudai . Iflius. porrò Andrea: Damiani, quem Grcecum Mercatorem indigetat, mertimi idem Cafaubonus, a quo Je emijfe Librum Julii Africani de Bellico appara ¡11, & fragmentum Petri Alexandrini de P afe ha te : unde non modo illius cztas percipitur -, fed & dubietas oritur, an is ex Romano exempla-ri Chronicon •exfcripferit , fìquitem ex Giaccia mercator in Gallias .venerai j nifi forte fuerit ex illis Anùquariis Vaticana Bibliothecx , fere Jemper naiione Grazcis, qui ex illius Codice hcccce qualiacumque fibi tranjciipferint. Tutto quello ho voluto riferire’, acciocché il Lettore intenda per tempo , che quell’Andrea^Darmario dal copiare e vendere Libri fi procacciava un buon guadagno. E in vero appena v’è alcuna Biblioteca infigne, in cui non fia capitato alcuno de’Codici Greci da lui traferitti. Ne ha alquanti la Biblioteca del Re Criitianiffimo per atteilato del Padre Mont» fiucon nella Paleografìa Greca. Ne poffiede non so quanti 1" Ambrosiana,• molti più quella dell’ Efcuriale, e della Reai Torinefe: ne’quali fi truovano de’falfi titoli Greci, pollivi per vendere più caro quelle mer-Difif. Imi. T. III. B 3 ci.