ClNQUANTESIMASESTA. 17 5 d’aflìftervi con tutta la lor famiglia. Tralafcio altri efempli per rapportarne un folo di Donizone , il quale nel Lib. I. Cap. 14. della Vita di Matilda Tom. V. Rer. Italie, così lcrive di Bonifazio Duca e Mar-chefe, Padre di eiTa Conteffa. Pfallebant femper Capelloni reveremer Ho ras noclurnas fibi quotidiecjue diurnas . Nemo Capellam fuper ipfutn Prcejul habebat. Cioè un Oratorio co’fuoi Cantori. Del refto ne’ tempi barbarici il maggiore sfogo della Divozione e Pietà de’Fedeli, riporto era nell’onorare e invocare i Santi: del che parleremo nella Differì. LVIII. Qui folamente dirò qualche cofa della loro Pietà verfo i Defunti. Non v’ha dubbio, fino dal nafeere della Criftiana Religione fi coftumò di procurare preffo il mifericordiofo Iddio pace e ripofo all’anime Criftiane nell’altra vita per mezzo dell’incruento Sacrificio, delle Limofine, e delle Orazioni: del che abbiamo innumerabili teftimonianze dell’antichità. Con pari, anzi maggiore Audio , ne’ fuffeguenti Secoli ufarono i Criftiani di procacciare a fe ftefli dopo la morte, o a gli altri già defunti il follievo Tuddeuo. Per que-fìo fine profondevano a gara o tutto o parte delle lor Toftanze ed eredità in feno de’Monaci, o del Clero Secolare, o in aiuto de’Poveri. Trat-tandofi di cofe chiare, non occorre ch’io le confermi con pruove ed efempli. Perciò folamente due notizie recherò. La p.rima è, che anticamente coftumarono bensì i Fedeli privati di rendere propizio Iddio alle anime proprie, e a quelle de’Parenti^ Amici, e Benefattori: ma quefta pia munificenza non fi ftendeva a tutti i Fedeli. Pare, che ufo ed obbligo del folo Clero foile di provvedere al bifogno di tutti coloro eh’erano morti in figno Fidei; e per quello nelle quotidiane Meiì'e, e nella Salmodia Tempre fi facea, come anche oggidì, commemorazione di tutti i Defunti, e per loro fi offerivano preghiere a Dio. Fu anche iftituito ne’vecchi Secoli barbarici X Ufi\io de’Morti, per atteftato di A-malario, che fcriveva i fuoi Libri circa l’Anno 836. Furono ancora ifti-tuite antichiflìmamente Mijfcz prò Dejunclts; e da San Benedetto Abbate Ananienfe, che fiorì lui principio del Secolo Nono, fu inventato quinariam Pfalmorum prò omnibus Fidelibus defunclis, per tralafciar altre pie confuetudini. Finalmente fu determinato un particolar giorno dell’ Anno, in cui fi faceffe una Tólenne commemorazione e preghiera per tutti i Morti : del quale iftituto molti tengono , che foffe autore Santo Odilone Abbate Cluniacenfe circa l’Anrio 1040. Quefto piiffimo ritrovato venne poi ftefo da i Romani Pontefici a tutta la Chiefa. Il perchè più tardi fi svegliarono tante difpute intorno alle pene del Purgatorio, e allo ftato dell’ anime in que’luoghi. Cioè a un Dogma certiilimo della Chiefa furono aggiunte molte Quiftieui, delle quali qualche verifi-