Sessantesimasesta. 335 fa menzione dell’infigne Moniftero di Santa Sofìa di Benevento fondato nell’Anno 774. da Arichis Principe di quel gran Ducato, quod Jub jlire Beati Benedicli in Monte Cajìno tradiòit in perpetuimi permanfurum . Dirò qui di pafìaggio, che anticamente vi furono de Moniflerj àoppj , cioè un Moniftero di Monaci fabbricato in vicinanza d’un altro di Monache, abitando nulladimeno gli uomini feparati dalie donne, e fenza che en-traffe nel Chioilro contiguo alcun d’eftì. Prima ancora, che nafceife San Benedetto, furono queiti introdotti in Oriente. A me non è mai capitato Documento, che pruovi paifato in Italia quefto pericolofo Rito. Dico pericolofo , perchè gli uomini e le donne de’ vecchi Secoli erano lavorati della medefima carne, che quei de’noftri tempi; e però la tanta vicinanza produceva de gli fcandali . Da ciò prefe motivo il Concilio Generale li. di Nicea di proibire la fondazione di tali M'onifterj. E molto anche prima San Gregorio Magno Lib. XI. Epift. 25. avea lodato Gianuario Vefcovo di Cagliari, perchè nella Caia di Epifanio Motiacho-rum Monajlirium conflrui vetuijfet, nec prò eo quod domus ipfa Ancillc&um Dei Al a no fieno cohcerebat, dzeeptio exinde continger&t ani ma rum . Anche Giuftiniano I. Augufto nella l. Saneli¡Jìnmrmn . Cod. de Epifcop. & Cleri-cis avea proibito sì fatti Monifterj. Contuttociò Tappiamo , che fuori dv Italia anche ne’Secoli pofteriori fi miravano Chioftri di Monaci e di Monache in certa maniera congiunti, feparati nondimeno da buone mura. Ha il Demonio trovato di grandi invenzioni per tentar gli uomini . Assaissimi all’incontro erano anche in Italia i Monifterj di Monache, le quali per l’educazione dello fpirito dipendevano da qualche Moniftero di Monaci. Ho io prodotto una Carta dell’Anno 744. efiftente nell’antichiffimo Moniftero di Santa Maria all’Organo di Verona, pre-fentemente poffeduto da i Monaci Olivetani. Quivi Auconda e Natalia avendo fabbricato un nuovo Moniftero di facre Vergini, dicono : De-fenfonem vero , vel admonitionem volumus habere a Monajìerie Sanclce Mance foris Porta Organi. Che fe 1’ Abbate contro la Regola , o contro i Canoni, alle Monache 'dominitionem aut fortiam imponere queefieri t : tunc eVgat Jìbi Abbatìffa. cum Sororibas defenfionem vel admonitionem Sancii Ze-noms nutritoris nofìn , vel Prcefulis, qui prò tempore fuerit. Colle quali parole non so , se intendano l’infigne Moniftero di San Zenone , o pure il Vefcovo di Verona. Col titolo di Difefa fi vuol’esprimere la protezione de’Monaci contro qualfivoglia ufurpatore: con che efli acquiftavano qualche diritto di fuperiorità o autorità fopra il Moniftero delle facre Vergini. Col nome di Ammonitone s’intendeva quell’aiuto, che i Monaci preftavano al debile feffo colle iftruzioni di Pietà . Ma per quefto non fi conferiva all’ Abbate alcun diritto di vero dominio , fe non allorché nella fondazione venivano fottopofti i Monifterj di Monache a qualche Moniftero di Monaci. Era appunto la mira d’eiÉ Fondatori di provveder