Se ssantesima. 249 Dio. Provò poi per alquanti Secoli la Religione OrtodoiTa in Italia un* invidiabil quiete. Erano ignoranti, e viziofi, ma credevano tutto quel che la Chiefa infegna. Molto bensì durarono nel culto de gl’ìdoli i Popoli del Settentrione, cioè nella Fri fia, Danimarca, Suezia, Saflònia, Pruffia , Polonia, ed altri abitanti verfo il Polo Artico. Penetrò nondimeno a poco a poco anche colà la luce del Vangelo in tal maniera, che nel Secolo XV. anzi nel XIV. ( avendo i Littuani nel 1387. deporti gli antichi errori ) tutti militarono fotto il veffiilo della Croce, e con ubbidienza al Romano Pontefice. Tralafcio i Greci, i Ruffiani, ed altre Nazioni Orientali, feguaci anch’elTe di Cnfto, ma ftaccate da gran tempo dall’unità della Chiefa Romana con infelice Scifma, alla qual piaga non s’è mai trovato uno ftabile rimedio . Cofa abbia mantenuta per tanti Secoli la concordia de gli animi e delle fentenze, fe talun lo chiede, gli sì può rifpondere: la protezione e il volere di Dio, e la venerazione di tutti i Criftiani Occidentali verfo la Sede Apoftolica, Madre dell’altre Chiefe , e Tempre Maeftia della vera dottrina. Del refto, fe alcuna delle umane cagioni v’ebbe parte, l’ignoranza quella potè ef-fere, che fervi a confervare una sì invidiabil tranquillità. Se così mifero albero ( origine per altro della Superftizione, e d’altri mali ) atta è a produrre alcun buon frutto, quello almeno è quello, eh’erta ci può dare. Non s'ha al certo giammai da augurare al Criftiano , anzi fi dee fuggire ( e particolarmente fe n’ha da guardare il Clero ) l’ignoranza delle cofe divine, e de i facri Libri, e il conofcere folamente di nome la dottrina della Fede fantiffima, che profeflìamo . Tuttavia allorché il Popolo , e fin lo fteffo Clero non fi cura di faper più di quei che bifogna, e folamente aicolta la Tradizione ( come allora avvenne ) feguitando quella Religione, che fin da fanciullo imparò: mai non fuo-le accadere, eh’erto fi lafci rapire in nuove ed aflurde dottrine, quando non vi fia chi fparga de i dolci delirj : nel qual cafo più facilmen-te gl’ignoranti che i Dotti cadono nelle reti. Le Erefis più gravi e famofe quali fempre fono rtate portate nella Chiefa di Dio dalla Superbia, accompagnata dalla Scienza, o per dir meglio dalla profunzion della Scienza . 11 che dico io non mai per intenzione di diffusdere lo ftudio delle facre Scritture e della Teologia, perciocché per lo contrario fornaio .intereil’e è della Chiefa l’aver Partorì e Minirtri verfatiffimi nelle materie di Religione, nulla temendo effa dalla Verità e dal Sapere, anzi ì rare, che 1’ Umiltà , cnè, come ho detto, dalla Superbia, e da altre maligne Paifioni foglio-no in fatti provenir le Erefie.'Torno pertanto ad aflerire , che ne’Seco-li barbarici non traballò la vera credenza della Religione ne’Popoli, nè fi u- bbifognando fempre di amendue . Ma s ha infieme da defide-fempre a’fianchi della Scienza e dell’amore della Verità ftia e che l’animo abborrifea oeni Novità nel Doema. Imperoc-