4*8 Dissertazione eie i VaíTalii bfibtva allora, che i Magnati conferiffero de i poderi in Beneficio. Vero è ancora, che intimata da i Re qualche fpedizicn militare , venivano obbligati i Vefcovi ed Abbati a condurre komines fuos all’ Armata, quando non li disobbligava qualche legittima feufa . Pure Capendo noi, eh’erti aveano de’VaiTalli, e de gli uomini liberi loro (otto-pofti, inrendiamo abbastanza ciò, che fignihearte la parola d’Uomini Juoi. Però facilmente non è da preftar fede a chi induce Vefcovi e Abbati ( Tempre ne eccettuo i Romani Pontefici ) i quali prima di Carlo Magno , o fotto erto, o fotto i fuoi Figli e Nipoti, godettero le prerogative del Principato temporale. Cita il Margarino nel Tomo II. del Bollario Cafìnefe , e fUghelli nel Tomo IV. dell’Italia Sacra un Diploma di Lottario I. Imperadore , dato come effi pretendono, nell’Anno 846. in cui Hildoinus Archicancellarius nfljler, ddeclusque Comes & Abbas Mone ferii Bobienjis petit , quatenus Comitatum Bobienfem cum fuis juns, quem diva memoria Dominus & Avus nofler KaroLus Auguflus , & felic JJìrr ce re-cordationis Dominus Ù Genitor nojler Hludovicus ìmperator eidem Venerabi- li Loco per Jua Privilegia concejjcrant , & confrmaverant , n fìra aucloritate confirmaremus. Tengo io, che quefto Diploma forte ne' tempi pofterio-ri fìnto , cioè dappoiché veramente da gl’ Imperadori Germanici fu conceduto il Comitato di Bobbio a quegli Abbati. Serali Documenti ipurj non fervirono a procacciar loro quella Dignità, almen giovarono per far credere antico il dono recente . Non Hildoino Abbate di Bobbio fu nell’846. ArcicanceUiere , ma sì bene Agilmaro Arcivefcovo di Vienna. Nè peranche allora Carlo, Lodovico, e Lottario Augufti aveano imparato di conferire a gli Ecclefiaftici i Comitati, e quefti cum mero & mixto Imperio ; nè d’invertire per amtlum chicheifia di qualche Comitato jure honorabilis Feudi. Tralafcio il refto, ballandomi di pregare i Lettori che vogliano attentamente confiderare un Diploma di Lodovico II. Augufto, conceduto nell’Anno 861. e non già nell' 865. come pensò 1’Ughelli , Almanco Comenfìs Urbis Epifcopo , e rapportato dal Margarino nel Bollario Caiìnefe . Era quel Vefcovo , fecondo i corrotti coilumi d’allora , anche Abbate di Bobbio , e però ottenne da erto Imperadore la conferma di tutti i Privilegi di quella Badia. Ma quivi nè pur una parola (i legge della concezione del Comitato, che pure avrebbe dovuto effere la principale. Molto più fi poteva accorgere 1’Ughelli dell’infuilì lenza del fuddetto Diploma dell’846. perchè egli lleflb ne rapporta nel Tom. V. dell’Italia facra un altro dell’842. conceduto da Lottario Imperadore al fuddetto Amainen Vefcovo di Como , e Abbate d' Bobbio, dove fra i Privilegj di quei facro Luogo nulla è detto del Comitato, che fi tìnge conferito da Carlo Magno a quell’ Abbate . Parimente nel Secolo Decimo gli Arcivescovi di Milano ottennero da gl’Imperadori Tedefchi di unire all’autorità fpirituale anche la tem-* porale