Dissertazione Quefto fi dovea credere, che aveffe virtù, e maifimamente non facen-dofene fe non tre. In oltre Ctceram, Anatem , riclumque porcinum, egli fcrive portati allora in tavola : Capum vero ( il Cappone ) comedere tie-fas . Quefte cofe lo Scrittore Suddetto le rapporta, per liberarei noftri Maggiori dalla colpa della Superftizione, perrfando, ch’effe contengano varj Mifterj del Criftianefimo , e perciò non fieno da riprovare: il che non persuaderà a gl’intendenti delia purità della nollra fantiffima Religione. In fimil forma, e con tutta pace d’animo, fi paffa oggidì preffo alcuni Popoli la Fefla de i Re. Abbondavano una volta fomigli-anti ufanze, o fuperftiziofe, o certamente non efenti da tal colore. San Bernardino ne annovera e condanna molte, che nell’età fua, cioè nel Secolo XV. erano in voga, come coita dal Tom. I. Serm. I. in Quadragef. Art. 3. Ma quelle li offervavano di nafcofto* e di quefte clan-deftine Superftizioni anche a’ dì noftri non ne manca. Siam tenuti al fa-cro Concilio di Trento, e a quei di San Carlo Borromeo, che hanno combattuto contra di tali abufi, ed han mofìì gli altri Vefcovi ne’lor Sinodi & Editti a liberar le loro Diocefi da quefte fpine. Ma quali Superftizioni fi fia tirato dietro l’invenzione del Lotto di Genova, non è qui luogo da parlarne. DISSERTAZIONE SESSANTESIMA. Quali Erejie ne Secoli barbarici abbiano infejlata V Italia. OPortet Hcerefes effe: lo diceva 1’ Apoftolo nella Prima a quei di Corinto. Però non è da maravigliarli, fe anche all’Italia, quantunque fia collocata in effa la principal Sede della Religion Cattolica, fia incontrata qualche volta quefta calamità. Andiamo ora a vedere, quali Erefie abbiano infeftate le noftre Provincie , da che le barbare Nazioni quefto bel paefe foggiogarono. Seco conduffero qua i Goti 1* Arrianismo fotto il Re Teodorico , ma con tal moderazione ciò non ottante, eh’ effi mai non inquietarono i Cattolici Italiani per la diverfità di sì importante dottrina. Succederono nell’Anno 518. i Longobardi la maggior parte difenfori delPErefia fuddetta, e nemici del Ducato Romano. Ma per buona ventura fu porrata da lì a non molti anni a quel Trono Teodelinda Cattolica e piiffima Principeffa. Le efortazioni e ragioni d’ effa cagion furono, che il Re Agilulfo, e pofeia ad imitazione del Re fteffo quafi tutti gli altri Longobardi abiurarono quell’ empia Erefia a’ tempi dp S. Gregorio Magno, con fuccedere ne gli fteffi, che anche i Goti Arriani abbracciarono la Temenza Cattolica intorno al Figlio di Dio.