19 *■ Dissertazione hmnlbus Miffarum cfjìciis ojferunt Sacerdoti celebranti panem & vlnum ad mfìar Melchijedech. Sed mulieres nunquam intrant Cho rum ; imo Sacerdcs celebrans ve/iit ufque ad portam Chon , ibique earum cblatianes recipit. Et vulgarìter appellatur Se ho li S. Ambrofii. Et quotiescurnque jìunt aitquce Procefjìones, eìs interveniunt cum parnculan vexillo fuce Crucis. Prior vero horum deferì Pluviale temporibus debitis, & Flagellum S. Ambrofii. Temporibus Litaniarum cantant & ipfi Kirie eleifon alternatim cum aiìis Sacer-dotibus Chori. Deefi anche oiiervare, ufarfi Prefazioni particolari dalla Chiefa Ambrofiana a ciafcuna Metta di Crifto, della Beata Vergine, di alcuni Santi, e in tutte le Domeniche. Così appunto ne gli antichi Secoli fi praticava anche nel Rito Romano, come cotta dalla mia Raccolta col titolo di Romana: Ecclefice Liturgia vetus. San Gregorio Magno le riduffe a poche; ma gli Ambrosiani continuarono l’antico loro cottu-me. Nè voglio io qui tacere, che fi conferva nella Biblioteca Ambro-iìana un Codice MSto Greco, che contiene le Omelie già ftampate di Teofane Ceramita l'opra i Vangeli. La pergamena ci fa ora vedere un tetto Greco; ma fotto le lettere Greche chiaramente fi fcorge, che prima fu ivi fcritto un Mettale Romano, e che la fcrittura o per 1’antichità s’era fmarrita, o dal Greco copitta era ftata pel iuo bifogno lavata. Tuttavia fi pottbno ivi leggere non folo affaiffime lettere, ma anche delle intere Orazioni, Epittole , e Vangeli. Fra l’altre cofe ottervai , che a parecchie Mette fi aggiugneva la Prefazione propria, e che l’ultima Orazione era chiamata fuper Populum. Può il Lettore, fe più ne defidera, confultar 1’ Opere del piiifimo Cardinal Bona, e la fuddetta mia Raccolta. Antichiffimo dovea ben effere quel Sacramentario. Finalmente fi può offervare, che il Salterio Ambrofiano di oggidì in non poche cofe difcorda dall’ufato nel Breviario Romano, sì nelle paiole, che ne’fenfi, e nell’ordine de’verfetti; e non perciò fi accorda colia Verfione , ch’era in ufo a’tempi di Santo Ambrofio. Ne gli altri Libri delle divine Scritture poco o nulla difcordano gli Ambrofiani dalla Vulgata. Qui poi determinai di fare una giunta, che a i coltivatori della facra Erudizione non farà ftata inutile; cioè di pubblicare alcuni Opufco-li di Beroldo, che ne’paffati Secoli defcriffe i Riti della* Chiefa Ambrofiana . Due Codici MSti di tal Opera fi confervano nella Biblioteca del Capitolo della Metropolitana, 1’uno più copiofo dell’altro. Una copia eziandio fi cuftodifce nella Biblioteca Ambrofiana. In che tempo fìoritte, e qual ufizio aveffe Beroldo nella Bafilica Metropolitana, 1’ a-vea già offervato Gian Pietro Puricelli, infigne illuftratore delle Antichità di Milano nel Libro de Sanclis Martyribus Na^ario & Ce!fo. Altro egli nondimeno non recò, fe non quello, che lo fletto Beroldo fcriffe di paflaggio di sè medefimo, e che ogni Lettore può conofcere in leggere