8 Dissertazione naco , il quale venato di Francia in Italia, fcrive Orderico Vitale, che pel Tuo fapere creato fu Cardinale della Santa Romana Chiefa, e Vef-covo di Averfa. Era egli flato Difcepolo del Beato Lanfranco Abbate, che fu poi Arcivefcovo di Cantuaria, di cui parlammo nella precedente Diflertazione , e per confeguente ben informato di quanto egli diceva . ‘Così dunque parla egli nel Lib. 1. de Ventate Corp. & Sangu. con-tra di Berengario : Tunc temporis ( cioè circa 1’Anno 1040. ) Liberales Artes intra Gatta pecne obfoleverant, quando Berengario cominciò a fpar-gere il fuo veleno . Aggiugne , che coitili gonfio per una vana erudizione a Domno Lanfranco in Dialettica de re Jatis parva turpiter juijfe con-fufum j quamque per ipfu/n Domnnm Lanfrancura virum ceque dottijfimum Liberales Artes Deus ree alifcere , atque optime revivifcere fecijfet, B erengarius defertum je a difùpulis dolens vidit. Dal che vegniamo a conofcere, che Lanfranco fapeva( la Logica ; e quando anche fi deile , eh’ egli avelie portato feco dall Italia queft’ Arte , ed anche i principi della Fifica e Metafisica, non come cofe nuove a i Franzefi , pure lì può credere, che egli le ampliaiTe e propagafie in quelle contrade. Odi j ancora il Malmesburienfe, che così parla di eiTo Lanfranco: Publicas Scholas in Dialettica profeffus ejl, ut egejlatem Monajlerii Scholarum ( penfo che s’ abbia a fcrivere Scholarium ) Iiberalitate temperaret . Exivit fama ejus in remotiffimas Latinitatis plagas, eratque Beccum regnum, & jamofum Li-teraturce Gymnafum . Attefta parimente Guglielmo Gemtneticenfe , che la fama del Moniftero di Becco, e di Lanfranco Maeitro, breve per orbem terrarum penetrajfe . Accurrunt Clerici, Ducum filli , nominatiffimi Scholarum Latinitatis Magiflri , Laici potentes , alta nobilitate viri . Nè folamente s’ ha da credere , che il Beato Lanfranco impiegale tutto il fuo ftudio nella Dialettica , atteftando il Malmesburienfe?, eh’ egli teneriorem quideni aetatem in Scczitlaribus ( fludiis ) detrivit, fed in Scri-pturis divinis animo & avo maturivit . Però per mezzo fuo non lieve ac-crefcimento ricevette in Francia la Teologia , da che Tappiamo, che i fuoi Difcepoli, cioè Aleflandro IL Papa , Guitmondo Cardinale fopra mentovato, Ivone Carnotenfe , ed altri Vefcovi furono diftinti per tale Scienza, e maflimamente Santo Anfclmo Arcivefcovo di Cantuaria , Italiano anch’eilo . Certamente tanto nella Francia, che nella gran Bretagna, dacché Lanfranco pafsò colà , lo ftudio Teologico fi risvegliò talmente, che a gara concorrevano in Francia anche dall’Italia coloro, i quali cercavano un’ efatta cognizione delle cofe divine . Vi fi portò anche Ildebrando , che poi riufeì cotanto celebre col nome di Gregorio VII. Romano Pontefice. Di lui così fcrive nella fua Vita Paolo Bernrie-denfe al Cap. X. Jam vero adolefcentiam ingrcjfus , profttus efl in Fran-ciam infamia eruditionis. E di qui s’intende, che fondatamente fu Scritto da Alberico Monaco de'Tre Fonti nella Cronica all' Anno 1060. Phi- lofi-