ii 4 Dissertazione radori o Re ci’ Italia, fi rruovano in que’ tempi fautori de! Ghibellinismo. Nella Vira di AleiTandro Ili. Papa Par. I. Tomo III. Rer. Lai. noi leggiamo, che Federigo 1. Augufto cominciò ad avere per fofpette le Città d’Italia . Unde Jaclum ejl, quod de confilto Marchionum y atque Capi-taneorum , qui erant Civiiatìbus odiofi> arces inexpugnabiles, & alias muni-tiones foriijjimas in mambus fuis recepii, & per Theutonicos fiieliores Jibi de-tineri, & dihgentius cujlodiri jecit. Quello avvenne nell’ Anno 1165. tempo della fua maggior felicità . Però quali tutti i Baroni profeffavano la Fazion Ghibellina, anche prima che ne nafceffe il nome; e per lo contrario la maggior parte delle Città libere feguitavano la Guelfa . Siccome abbiamo da Landolfo iuniore Storico Milanefe Tom. V. Rer. ItaL pag. 504. nell’ Anno 1118. il Popolo di Milano cozzava con Arrigo Quarto fra gli Augufti, e però per ordine della Corte di Roma era iiato fco-imu'iicato da quell’ Arcivefcovo . Allora Marchiones & Comites Longobar-dice convenerunt Mediolani , ut ibi coram Epifcopis fuffraganeis & compro-vincialibus explicarent Imperatoris innocentiam , & ipfum Imperatorem perda-cerent in Archiepifcopi & Epifcoporum benevolentia,m . Ecco come i Marche-fi e Conti della Lombardia fi fecero tutti conofcere portati alla difefa dell’Imperadore . Che fe alcun di effi fi trovava di tal potenza, che nulla paventaiTe delle Città Libere, tentando anch’egli di arrivare all’indipendenza, o pure ad un buono ftato di autorità e Libertà, allora fi collegava con effe Città, e imbrandiva Tarmi contra dell’Imperadore : il che fpezialmente vedemmo praticato da Obizzo Marchefe, da noi veduto in Lega colla Società de’Lombardi contra di Federigo 1. Augufto. Ma coloro fpezialmente fi diftinfero in favore de gl’Imperadori, che nudavano il defiderio di renderfi padroni della lor Patria, 0 di ottenerne il Vicariato da gli Augufti, e di {tendere il lor dominio fopra le confinanti Città. Furono tali Eccelino da Romano, Oberto Pelavicino Marc'he fe, Matteo, chiamato anche Maffeo Vifconte,gii Scaligeri, i Car-ra refi, ed altri. In quinto luogo, fe alcuna delle portenti Città Guelfe minacciava di mettere il giogo alle vicine, altro ripiego no'n aveano le Città inferiori di forze, che di arrolarfi nel partito de5 Ghibellini, sì per godere della Cefarea protezione, come per effere fovvenute da quel partito per difendere la propria Libertà. Prima che l’inclita Città di Milano fi fottoponeffe all’ imperio de’ Principi, avea ptofeffata nemicizia con gl’ Imperadori, e allora i Pavefi , e Cremonefi fìettero uniti ad effi Augufti . Fomentarono pofcia i Milanefi la parte Guelfa, e finalmente tornarono al Ghibellinismo fotto iVifconti. Così il Popolo di Modena fo-vente aderì al partito de’ Ghibellini , perchè i troppo potenti Bologneiì Guelfi erano dietro ad ingoiar tutti i loro vicini. Per la fteffa ragione anche i Piiani preferirono quali fempre la Lega de’Ghibellini, perchè minacciati fempre dalla potenza e.d avidità de’Fiorentini, per lo più fe-