Sessantesimaterza. 2,97 tutti della medefima Famiglia, ufavano quello Titolo. Il P. D. Virginio Valfecchi Monaco Benedettino in una iua Epiitala de Veterib. Pifa-nce Civitatis Conjìitutìonibiis pubblicò un bel Giudicato fpettante all’Anno 796. in cui davanti a Reghinardo Vefcovo di Pifa , e a i Luogotenenti d’eiTa Città Arnolfo Vicedomino ottiene Sentenza contra d’alcuni, che fi pretendevano uomini Liberi, e non Servi della Chiefa Pifana . Nulla di più dirò io de Vicedomini, dappoiché molto eruditamente del loro Ufizio hanno trattato il P. Lodovico Tommafini nel Tomo I. de Ve-teri & nova Ecclefice Difciplina , e il Du-Cange nel Gloffario Latino. Solamente adunque aggiugnerò, che Te occorreva controversa di poderi fra le Chiefe, e le private perfone, la quale non fi poteffe chiarire con Documenti, conceduto fu ad alcuni Vefcovi ed Abbati di farla decidere o colla produzione di Teftimonj, o col Giuramento prefo dall’Avvocato de gli Ecclefiaftici. Varj Diplomi in pruova di ciò fi leggono in quell’ Opera , e qui ne'ho recato uno di Berengario Imperadore conceduto nell’Anno 920. ad Aicardo Vefcovo di Parma, per cui gli è data facoltà di difendere i Beni della fua Chiefa tam per inquifuionem , quamque per Sacramentum adjurante fuo Advocatore. Finalmente impiego fu de gli Avvocati delle Chiefe il difendere in giudicio, qualora infor-gevano liti contro i diritti e Beni de i lor principali, di far petizioni ed eccezioni, e di aflìftere ancora a gli altri Contratti, affinchè niun danno o pregiudizio ne avveniiTe a i Luoghi facri. Un folo efempio ne produrrò , cioè la Sentenza de’Giudici di Salerno dell’ Anno 1151. in favore di alcuni Preti , i quali infettati da Landolfo figlio di Ademaro Conte, ricorfero a Guglielmo Arcivejcovo d’eiTa Città, che per mezzo del fuo Avvocato foiienne le loro ragioni. Il decreto fu, eh’e ili non foffero tenuti di dare ad elio Landolfo, nifi Candelai per vices , & àuas Salutes per annos fingulos, & Mifias Jibi cantarent. Il nome di Sa-lutes Significa un Regalo di comeftibih,• e di là venne l’altro di Saluta-ticum , che fi pagava dalle navi, confidente in un dono di pefei, o altro fimile , dovuto al diretto Signore della Terra, o fia del Porto . DISSERTAZIONE SESS ANTESIM A Q U ARTA. Del vano Jlato delle Dioceji Epifcopali . ABbiam veduto nella Differì. XXL dello Jlato dell’Italia, e nella Differì. XLVII. dell'ampliata potenza ’dPlle Città Italiane, a quante mutazioni furono una volta ' fuggetti i confini del Governo Politico della Città. S’ha ora da cercare, fe più ilabili foffero quelli delle lor Diaceli.