Dissertazione din a lem in honorem Sanclijjimì Petti non lonoe a Fiorentina Urbe pofitam. Chi godeva di sì fatte Chiefe, era appellato Cardinale-, e ne’vecchi Se-,coli non dovea trovarii implicanza alcuna nell’ effere Parroco d’una Chiefa urbana, e iofieme Canonico della Cattedrale. Nell’Archivio del Capitolo de’Canonici di Reggio v’ha una Bolla di Pietro Vefcovo di quella Città deli’Anno 1188. in cui conferma all’Arciprete della Cattedrale PUberi de Cereto cum Capello, fua de Monticello , & Ecclefiam Sancii Petri de Civitate Regii , chiamandole anticjuum Beneficium , quod habuerunt Ar-chipresbyteri a no ¡Iris PrctdeceJJbribus . Ciò, che vediam qui praticato dal Vefcovo di Reggio coll’ Arciprete di quella Cattedrale , poilìam credere, che foife ufato da altri Vefcovi, talché (ì poteife effere Canonico , e ritenere iniìeme qualche Cura d’ anime , o altra Chiefa . Così di fopra ci comparve Sercjius Àrchipresbyier , <& Cardinalis Sancìce. Neapolitana: Ec-cleficz . Pare eziandio, che ci foffero una volta Chiefe Cardinali discinte con quefto titolo dalle Battefimaii, e da’Templici Oratorj . In un Diploma conceduto nell’Anno 883. da Carlo il Groffo Imperadore al Vefcovo di Bergamo noi leggiamo , che non s’ ha da inferire moleftia alcuna Monafieriis , Xenoòochus, vel Ecclefiis Bapùsmalibus, aut Cardina-libus, feti Oraculis ejusdem E cele fi ce. Quello nome fembra qui indicar Parrocchiali o Diaconie, dove non era il Battiftero. Lo fteffo con altre parole viene efpreffo in un Diploma del Re Arnolfo dell’ Anno 895. dove è conceduta efenzione Plebibus, Monafieriis, Titulis &c. della Chiefa di Bergamo . E in un Diploma dato alla Chiefa di Piacenza preffo il Campi da Lodovico 11. Augufto s’incontra la medesima forinola , Plebibus , feu Monafieriis, Titulis, aliisque Ecclefiis. Col nome di Titulis fono indicate 'le Chiefe urbane Parrocchiali , diverfe dalle Pievi , cioè prive della facoltà di battezzare. Solevano dunque anticamente i Vefcovi ammettere al Canonicato chi era. Parroco, 0 pure conferivano Par-rochie a chi era Canonico. Avendo effe Chiefe il nome di Cardinali, lo conferivano ancora a chi diveniva Rettore. In fatti Adelberto Vefcovo di Bergamo nell’Anno 908. conferì a’ fuoi Canonici , e al loro Collegio, B afille am Beati Cajjiani Mariyris Chnfii, [itam infra Civitatem, ea ratione , ut fingulis diebus refecìio fiat Presbytero , iacono, & Subdiaco-no, & Ofiiario , qui hebdomadam in ipfa cuflodierint Ecclefia . 11 perchè bene fpeffo non andava allora disgiunto il Canonicato dalla Parrocchia il che iì diceva confeguire un Titolo. Efempio ne fia la Santa Romana Chiefa, per gara o ad imitazion della quale probabilmente gli altri Vefcovi vollero avere anch’ eili i lor Cardinali fuoi proprj . Certo è, che anticamente non men che oggidì i Cardinali Romani erano decorati col Titolo di qualche Chiefa Parrocchiale, o Diaconia ; ed erano veri e ila-bili Rettori d’effe, e qui fi potrebbe mentovare una Bolla di Giovanni III. Papa fcritta nell’Anno 560. che il Turrigio divolgò nella Part. II. Cap.