47^ Dissertazione Diploma di Carlomanno Re dJ Italia dell’Anno 878. noi vediamo confermate a Benedetto Kejcovo di Cremona. Ecclejìas Bapttfmales. E nell’Anno 997. Ottone III. Imperadore conferma ad Antonino Ve/covo di Pijloia ad una ad una tutte le Pievi della fua Diocefi . La cagione , per cui i Vefcovi lì lludialTer® di far efprimere e dillinguere !e loro Parrocchie ne i Privilegi de gl’Imperadori , e più fovente nelle Bolle de’Papi, era perchè talvolta nascevano controverse co’Vefcovi confinanti interno alia giurisdizion fulle Chiefe. E ciò fpezialmente accadeva , allorché lì trovavano diverii i confini del Contado, o iìa Dilìretto Secolare, da quei della Dioceii Eccleiìaftica . Per lo più certamente andavano d’accordo i termini del Contado con quei delia Dioceii. Pure avendo potuto gli antichi Re ed Imperadori mutare, o fia fminuire od ampliare il territorio.e la giurisdizione delle fu e Città nel temporale, e non già la fpiri-tuale de’Vefcovi: però non fu alle volte lo fleffo confine quello della Dioceii con quello del Contado, e v’erano delle Parrocchie in un Contado fuggette al Vefcovo d’un altro Contado. Miriamo ancor noi tuttavia in alTaiilìmi Luoghi quella diverfità di confini : il che è avvenuto per tante guerre fuccedute fra i Principi e le Città Italiane , che hanno {concertati i limiti della giurisdizion temporale in tanti Contadi. Che ciò ancora accadefie ne’ remoti Secoli, polio io confermarlo con alcune memorie a noi reilate dell’antichità. In fatti anche lotto i Re Longobardi una graviffima lite bolliva fra i Vefcovi di Are^o e di Siena , pretendendo ciafcun di efiì molte Chiefe e Moniilerj come fp et tanti alla lor Diocefi . Erano quelle polle nel Contado di Siena , e però con quello titolo di Vefcovo di effa Città fe le attribuiva . All’ incontro pretendeva il Vefcovo di Arezzo ti’avere i fuoi Anteceilòri , ed egli avere mantenuto l’opra di eiìe un intero e non mai interrotto diritto. Allorché regnava il Re Liutprando , fopra ciò inforfe una controversa graviifma, e per comporla fu obbligato il Re a fpedire i Meffi Regj» con invitar anche al medeiìmo Giudici* i Vefcovi confinanti. Pofcia fotto gl’ Im-peradori Fratichi (1 riaccefe la llella lite ,• e quantunque il Vefcovo di Arezzo avefTe prima riportata vittoria , pure in fine a quel di Siena toccò il trionfo col poifeffo e dominio di quelle Chicle , continuato poi fino a i dì noftti. Alcuni Atti di quella controverfia diede alla luce 1 U-ghelli nel Catalogo dei Vefcovi di Arezzo nel Tomo Primo dell’Italia facra , in maniera nondimeno , eh’ egli fembra dubitare della lor verità . Ma quegli Atti , pubblicati prima anche dal Burali, non fono però da rigettare come fallì , perchè vari d’accordo con altri di fommà importanza per la lor grande antichità, e per la molta luce d’ Erudizione, che ne viene a que’Secoli ofeuri . Gli ho io tratti dal nobile Archivio, del Capitolo de’Canonici di Arezzo. Il primo d’effi dell’ Anno 715. contiene il Giudicato di alcuni Vefcovi,