[ig.vi.i8] Speculazioni sulle verdure 105 è da prendere alla leggera. Mussolini, l’uomo più popolare d’Italia, è ancora gióvane ed ambizioso. Nessun uomo dei Paesi dell’Intesa ha saputo fare propaganda per la guerra quanto lui. Egli ha mobilitato i mutilati, che vanno agitandosi per la guerra da un capo all’altro della Penisola. « Le condizioni economiche del Paese non sono cosi tristi come si credono. Non dobbiamo fare nessun assegnamento sul fattore miseria e carestia. » 19-20 Giugno. In questi giorni ho avuto molti contatti con Nitti e con Villa per le questioni delle importazioni, della contabilità del mio ministero, dei cambi e dei trasporti. Difettano i carri ferroviari a disposizione mia e di tutto il commercio, e dell’industria privata. Giungono lamenti da ogni classe. Si è creato il bagarinaggio dei vagoni nelle stazioni. Ricevo una delegazione di fornai che si lagnano dei prezzi del pane ed un’altra di mugnai per accordi circa le miscele delle varie qualità di farina. È sorta una nuova grossa questione, quella della distribuzione delle verdure. In seguito alle restrizioni del consumo della carne, è naturalmente aumentato il consumo delle verdure, e gli speculatori si sono gettati subito su tali derrate. Vengo a sapere che in parecchie stazioni ferroviarie è stato organizzato il sabotaggio dei vagoni, che colmi di legumi, insalata ed erbaggi, risalgono la Penisola dal Sud al Nord. Quando gli speculatori di una data città temono che arrivino troppe verdure sul loro mercato, e che di conseguenza si produca un ribasso di prezzi, telegrafano in gergo convenzionale alle stazioni da loro organizzate ed i vagoni sono, per qualche pretesto, o provocato incidente, staccati dai treni ed avviati su binarii morti. Quivi sono lasciati sotto la sferza del sole, cosi che le derrate marciscono rapidamente. Organizzo un servizio speciale di ufficiali e sottufficiali di carabinieri con sede al mio ministero e sotto gli ordini del