i«4 Dissertazione taffe falfo, o non voleiTe credere il fuddetto prodigio. Tuttavia fra le lleffe favole pare che tràluca quello, che poco fa propofi, non folendo gli Storici anche più inetti , a guifa de’Poeti, fabbricar di pianta un falfo racconto, ma riferirlo qkale 1’ han ricevuto dal volgo , od efìi han creduto veriilìmile , mischiando qualche popolar favola col vero. Non così facilmente avrebbe fognato Landolfo, che a’tempi di Papa Adriano e di Carlo Magno foffe fiata ufata violenza al Rito Ambrofiano , fe non ne aveffe ricevuto dalla fama, o da qualche precedente Storico qualche notizia . E da che abbiam veduto, che in que’ medefimi tempii Romani Pontefici impetrarono , che tutte le (L'hiefe Gallicane abbrac-ciaflero la Liturgia Romana: iembra ben veriiìmile, che in sì propizia «ccafione non dimenticalTero d’indurre , ed anche coftrignere i Milanefi ad accettarla. Ma che il Clero Ambrofiano collantemente ripugnale , nè voleffe permettere abolito ciò, che pretendevano iilituito dal celebra-tiffimo lor Vefcovo Santo Ambrofio, i fatti io dimoilrano, perchè dopo tanti Secoli dura il Rito loro particolare . E in vero prima dell" Anno 840. veniva creduto autore di effo Rito quel Santo ed infigne perfonaggio , per teilimonianza di Walafrido Strabone, il quale fiorì in quel tempo, e fcriffe nel Lib. 22. de Reb. Ecclef Ambrafus Mediolanenfs Epifcopus tam Miffa , quam ceterorum difpoftioneni offici oriim, fu ce Ecclef ce & ahis Ligu-ribus ordinava. Qiice & ufque hodie in Medielanenfi tenentur Ecclef a. Nè fi dee tacere, che anche nell’Anno 1440. Branda Caftiglione Cardinale fi mi-fe in teila di abolire la Liturgia Ambrofiana. Ma il Popolo Milanefe moffo a fedizione contra di lui il forzò a defiftere, e 1’ obbligò a mutar cielo : del che parlano il Corio e 1’ Oldoino . Del reilo fi fa che fotto Carlo Magno alcune Chiefe tenaciffime de’ loro Riti non voleffero accomodar-fi a 1 Romani ; o che ne’ fuffeguenti Secoli ripigliaffero gli antichi, o fa-ceffero altre mutazioni, abbailanza apparifce, che anche dopo effo Car- lo Magno alcune Chiefe ritennero la lor propria Liturgia, in non poche colè diverfa dalla Romana, e che tale folle Coira, principal Città de’Grigioni, ornata di Vefcovo Cattolico, il quale ne’Secoli antichi era fuffraganeo delia Metropoli di Milano . Quali fodero i Riti di quella Chiefa anche nell’Anno 1589. certamente in non poche cofe differenti da i Romani, l’ho io offervato in un Meffale flampato di quell’An-no in Coflarsza con queilo titolo: Mijfale fecundum Ritum Curienfs Ecclef & diligenter emendatimi, & in meliorem ordinem digefum, mandato Re-verendifs. & Serenifs. Principis ac Domini, D. Petri Epifcopi Curienfs . Ho io rapportato alquante delle molte particolarità della Meffa di Coira diverfe dalla Romana, come notizie poco note a gli Eruditi. Io qui le tralafcio. Se durino oggidì gli fteffi Riti, noi so dire. Torniamo alla Liturgia Ambrofiana, i cui Riti fono ben più celebri in Europa, Di efli hanno trattato Giufeppe Vjfconte Dottore del Collegio