4B0 Dissertazione no 853. fotto il fuddetto Papa Leone IV. i cui Atti furono pubblicati dal 'Cardinal Baronio , e poi inferiti nelle Raccolte de’ Concilj : iembra verifimile , che a quel Sinodo appartenga il Giudicato fuddetto . Con-tuttociò dar fi potrebbe , che qui ii parlafle di un altro Concilio, ignoto finora a noi, e celebrato poco dipoi. Imperciocché fi truovano qui fottoferitti molti di que’Vefcovi, che intervennero al Sinodo dell’Anno S53. ed altri poi qui lon regiilrati , che non fi leggono in quel Smodo , per efempio Johannes Archiepijcopus Ravenna , Angilbertus Arch 'npifeopus Mediolam &c. Forfè quefti intervennero ad alcuni Atti , ma non a tutti. Comunque fia , ai Catalogo de’Vefcovi di Chi ufi ^pretto l’Ughelli s’ ha da aggiugnere Taciprandus Epifcopus -, a quello di Rojfclle, oggidì Grof-feto , Otto Epifcopus . Del retto apparifee di qui, che anche nell’Anno 833. s’era dibattuta quefta lite, come coita dalle memorie, che pubblicai nella Difl’ert. LXX. Pofcia nell’Anno 882. nella Città di Siena davanti a Carlo il Gr< tto Imperadore fi rinovò il contratto , e ne riportò favorevol fentenza Giovanni Ve/covo di Are^o. Veggafi una Carta da me prodotta nella Diftertazione XXXI. E che veramente i Vefcovi Aretini per lungo tempo riteneffero il potteffo di quelle Chief?, lo intendiamo da una Carta , e ti ite ut e nell’ Archivio delle Monache Benedettine di A-rezzo , e data alla luce dal tu Chiarittìmo P. D. Guido Grandi , Abbate Camaldolefe. Da efla , dico, impariamo, che nell’ Anno 1029.fi ri* fvegliò quella lite di nuovo davanti a Papa Giovanni XIX. il quale deputò Benedetto Vefcovo di Porto , ed altri Vefcovi per conofcerne i meriti. Quando poi, e come fi metteffe fine.a così lunga, ed oftinata co#-tefa, io lafcerò cercarlo ad altri , battati^ a me di aver tratto dalle tenebre quefti riguardevoli pezzi di antichità. Più’ tardi pare che forgeffe controverfia di confini fra i Vefcovi di Firenze e Siena, per cui fi venne all’armi fra amendue que’Popoli. Ne feguì poi pace , la quale nell’Anno 1166. fu confermata da Papa Alefaadro III. con Tua Bolla -ricavata dall’Archivio dello Spedale di Siena. Si può fofpettare , che la lite riguardatte i confini del Contado fra que’due Popoli -, ma che vi foffero imbrogliati anche quei delle Dioce-fi , baftantemente rilutta da elFa Bolla’. A quefte memorie ho aggiunto la lite, che era inforta fra la Pieve di Ciano, Dicceli di Modena , e quella di Monte Bello, oggidì Monte.-vio , la quale fu decifa da Gualtieri Ar-civefcovo di Ravenna nell’Anno 1141. come coita dalla di lui fentenza, eftratta dall’Archivio del Comune di Modena. Si vuol ora ottervare , che il rito delle Bolle, colie quali tanto i Papi , che gli altri Vefcovi accompagnano le collazioni delle Parrocchiali, e dell’altre Chiefe , tira l’origine da i lontani Secoli. Anche allora fi. concedevano in Benefizio le Chiefe, fia Parrocchiali, iìa Diaconie, ed anche Oratorj, e piccioli Monifterj , ed alcuni Spedali j e però in teftimonio di quefto fi fpedi- vano