4i 8 Dissertazione conSecrazione 1’Abbate Alberico co’Monaci Suoi pregò di nuovo il Vescovo Almerado di ottenere pel tempo avvenire fecuntaùs Ckariam, da me già renduta pubblica colle (lampe, copiata dall’Archivio del Moni* Itero di Santa Maria di Tremiti, e mandatami dal Padre Pompeo Alef-Sandro Berti della Congregazione della M‘dre di Dio. In eiTa Carta il VeScov« Altnerado dichiarò nel 1045. 0 ne^ IO<^°- per l’atto della Confecrazione Suddetta non intendeva di avere in alcun modo pregiudicato la libertà del Moniilero TremitenSe. Io non ofai di accertare 1’ Anno in cui veramente ca^eiTe il Documento Suddetto , perchè fecondo i conti del Pagi nell’Anno 1045. Indiclione Teniadecima correva A'tnus Quartus Confi.ì mini Monomaco , e nell’Anno 1060. Indiatone di nuovo T&rdadecima Annus Secundus Confìinùni Duca . A chi vorrà nul-ladimeno con diligenza maggiore efaminar quella Carta , potrà ella Servire utilmente per la cronologia di amendue quegli Imperadori Greci. Non ho 10 tempo da fare sì fatta ricerca. L Ughelli nel Tom. Vili, dell’ Italia Sacra dopo il catalogo de’Vefcovidi Cividale diede anche quello de’VeScovi di Dragonaria, la Diocefi de’quih fu di gran tempo aggiunta al Vefcovato di S. Severo. Certo è , che 1 ’ Ughelli ignorò il Velco-vo Almerado, conservatoci dalla Suddetta pergamena. La materia prefente richiede pur anche , che favelliamo alcun poco de M oniilerj Imperiali , o ila Reali , che anticamente non mancarono ne l’Italia. Di quelli abbondò certo ne’ tempi antichi la Francia, o perchè furono fabbricati da que’ Monarchi, o perchè da altre Sorgenti effi provvennero. Se avete curiofnà d’ informarvene, leggete il Ma-billone , il Baluzio , il Du-Cange, Scrittori benemeriti dell’ Erudi-zion Franzefe. Moniilerj di tal Sorta fi contaron > eziandio fra i Greci. Per quello che all’ Italia appartiene, ci fi rammentano nella L gge ottava di Aillolfo Re de’ Longobardi alla Par. II. del I. Tomo Rsr. Ital. Monaflerid , Bafìlicce , vel Xenoòochia , qucc fub Palaci defenfione effe viden-tur, didimi poi da gli altri , qucc ad PaUtium non perunent . Ma quello è poco . P¡ú chiaro e quello che abbiamo nella Legge trentèlima prima di Pippino Re d’Italia fra le Longobardiche , nella qua’e fi decreta de M maflàriis & Xenodochiis , qua per diverfos Com.iatus effe videntur, 6* Regalia funt , ut cjuicumque ea hahere voluerunt , per bentfi ium Domini Regís fiabe a ni . Imperciocché Moniilerj Epifcopaba vi furono, al VeScovo Solamente Suggetti,ed altri Regalia, su i quali s attribuivano i Re un intero diritto. Preiìo l’Ughelli nel V. Tomo dell'Italia Sacra al catalogo de’VeScovi Veronefi , fifa menzione all’ Anno 818. tnum Monafleriorum Re gali um , idefl janeli Petri in Mauratica , fan eli Stephani in Ferrarás, & fancli Thonue Puellarum in Urbe ; fed & duo Regis Xenodoch a. Il Moni-itero CaSaurienfe, fondato dall’ imperadore Lodovico II. dalla Sola autorità di quell’ Augufto dipendeva, Secondo le memorie, ch’io ne pro-