Q U A R A N T E S I M A S E S T A : oaffe in quell’Opera , ma fenza eh’ io ora vel trovi: frutto di chiè obbligato a rtampar le cofe Tue lungi da’proprj occhi. Si può bensì leggere in effa un Catalogo de i Podejlà della. Città di Foligno, che potrà ièrvire a chi tratta della Nobiltà delle Famiglie d’Italia. DISSERTAZIONE QUARANTESIMASETTIMA. Della Signoria e Potenza accrefcinta delle Città d'Italia. APpena fi furono mefle in Libertà o colla forza, o col tacito, o coll’ aperto confenfo de gl’ Imperadori, le Città d’Italia, che torto furono prefe dalla naturai cupidigia di accrefcere la potenza , e dì dilatare il dominio. Quefta paifione non è folamente un pafcolo e rtimolo de i Re e Principi del Secolo , ma anche delle Repubbliche; e allora folamente rta quieta, o non fi lafcia conofcere , quando non v’ ha fpe-ranza di guadagno, o il timore di maggior forza trattiene dal maltrattare o ingoiare i vicini. La prima cura dunque di queite nafeenti Repubbliche quella fu di ben efaminare, fin dove fi rtendefle ne’ vecchi tempi il dirtretto della Città. Sotto i Principi Romani, Longobardi, e Franchi ogni Città avea il fuo particolar Territorio, fopra il quale il Giudice, Conte, o Governator di erta efercitava la fua Giurisdizione . Contado e Dijlretto l’appellarono i Secoli porteriori, ed erano determinati i confini, che feparavano i campi dell’una Città dall’ altra. Non faprei dire, fe fotto gl’ Imperadori Franchi fi cominciaffe a lacerare querto Contado . Certo anche allora vedemmo eifervi flati àeVaflìe Benefit -, ma fe con pregiudizio dell’autorità del Governatore, non oferei deciderlo. Abbiamo bensì chiara conofcenza , che regnando gl’Imperadori Tedefchi, s’introduce, e fempre più andò crefcendo il cortume per valore dell’ onnipotente pecunia (2), che non folamente i Poderi ( cofa praticara anche da i Romani ) fi concedevano in Beneficio, ma anche le intere Ville ,. Cartella , e Terre, che poi fi nomarono Feudi; e quefte per Privilegio de gli fteffi Imperadori fi fottraevano alla giurisdizione del Conte, o fia del Governatore della Città, celiando quegli abitanti di riguardarlo qual fuo Superiore, e ubbidendo al folo Feudatario e VaiTal- lo Imperiale. Di qua procederono Comites pagenfes, o rurales, perchè qualche tratto del Paefe, o Cartello, o Terra, veniva fiaccato da quel- lo della Città, e dato a qualche Nobile in Feudo infieme col titolo di Conte , per far conofcere, eh’egli era indipendente dal Conte della Città . Altri Allodj » e Feudi minori vi furono, che non portavano la denomina-, zion di Conte, e pure vennero feparati dal Dirtretto delle Città, giac-Dtjf. Ital. T. HI. E che (a) Vedi le Annotazioni in fine del Toma .