¿32- Dissertazione dimeno nell’uno e nell’altro luogo per intendere, con che motivo i più di quelle perfone vaganti lì metteffero iti viaggio. E però nel Concilio Cabiionenfe dell’Anno 813. Cap. 45. fu decretato, che niuno andafle in Pellegrinaggio a Roma o a Tours fenza licenza del fuo Vefcovo. Sunt enim Paaperes , qui vel ideo id faciunt, ut majorem habeant materiam tnenòicandi. V’ ha moiri altri paffi de’ Padri fopra quello particolare. Certamente è da lodare confiderata in fé fteiìa la confuetudine de' lacri Pellegrinaggi, purché fi faccia con intenzion vera di divozione, e non fi manchi per quello a gli obblighi e doveri dell’uomo Criiliano: il che ipezialmente debbono considerare i padri di famiglia, e molto più le perfone dell’altro feflb. Ma bene fpeffo pur troppo la Pietà in apparenza, e di fatto altri motivi più forti fon quei, che coniìgliano e ipingo-no a pellegrinare, e non lì bada, fe più toilo in peccati, che in accre-fcimento della Pietà vadano a finir quelle fatiche. Una volta non le fole Donne Secolari, ma anche le Religione erano prefe da quefto pio en-lufìasmo. Però nel Sinodo del Friuli tenuto nell’Anno di Criilo 791« jfotto San Paolino Patriarca nel Canone XII. fu ordinato: Ut nulla ulto umquam tempore licentia Jìl Abbatiffe , vel cuilibet Monache, transfigurante fe Satana, in Angelum lucis, quaji orationis caujfa fugerente ets , Romani adire, vel alta Loca venerabilia circuire. Quam fu namque irreligiojum & reprehenfibile cum viris propter itineris nece/fìtatem converfari, nullus tam ex-cors ejl vel defipiens, qui ignoret. Ma particolarmente avrebbe defidera-to San Bonifacio Arcivefcovo di Milano circa ì’Anno 744. nell’ Epiil. 105. a Cudberto Arcivefcovo di Canturbeiì, ut prohiberet Synodus , & Principes vejlri Mulieribus, & velatis Feminis ( alle Monache ) illud iter & frequentiam , quam ad Romanam Civitatem veniendo & redeundo faciunt, quia magna ex parte pereunt, paucis remanentibus integrisi Perpaucce enim funt Civitates in Langobardia, vel in Francia, aut in Gallia, in qua non fìt adultera vel meretñx generis Anglorum : quod fcandalum efl, & turpitudo totius Ecclefle. Non furono a men pericoli fottopoile ne’fuiTeguenti Secoli le Donne pellegrinanti. Pietro AzarioNovarefe nelia Cronica pag. 359. Rer. Italie. Tomo XVII. così fcriveva: O quam pericuìofum efl, formofas juvenes & valde pulcras, in quibus motus & concupifcentia perma-net , per partes ducere extraneas , caujfa Indulgentie , & precìpue incognita, mulleres ! Nam meis diebus Domìnus Bernardinas de Polenta, Dominus Ci-vitatum Ravenne & Cervie in partibus Romandiole, multas nobiles Ultras montanas vituperava , euntes Romam , & venientes in Anno Jubàei proxi-me preterito MCCCL. Que fi ( & utinam ) fletijjent in partibus fuis, vituperate per ipfum non fuiffent. Navis fuo flans in ponu, & in alíenos por-tus non deducía , numquam fentit naufragia. Intanto da quel che s’è detto polliamo raccogliere, che anche ne rozzi Secoli fi manicane fempre falda e vigorofa la vera Religione di Cri-